Manovra, Dellai vuole un maxivertice a Roma
Il governatore trentino Dellai fa la voce grossa: settimana prossima maxivertice a Roma assieme a Durnwalder: "Vogliamo una clausola di salvaguardia"
TRENTO. "Intendiamo chiedere d'introdurre una clausola di salvaguardia, affinché vengano rispettati lo Statuto d'autonomia, le norme di attuazione e l'accordo di Milano in cui è stata rivista la finanza di ciascuna delle due Province autonome". Così il presidente della Provincia, Lorenzo Dellai, ha annunciato per la prossima settimana un incontro a Roma, insieme al presidente della Provincia di Bolzano, Luis Durnwalder, con tutti i parlamentari del Trentino e dell'Alto Adige, "di maggioranza e di minoranza".
"L'incontro - ha spiegato - è fissato per mercoledì, a meno di concomitanti impegni di livello nazionale per i parlamentari. L'ho proposto a Durnwalder, che si è detto d'accordo, per discutere insieme quali emendamenti sia ragionevole proporre alla manovra finanziaria anticrisi. Fissata una clausola di salvaguardia, si potrà poi discutere. Nello stesso giorno a Roma cercheremo anche eventuali chiarimenti a livello governativo".
"Tutto ciò - ha puntualizzato Dellai - fermo restando che non intendiamo fare sceneggiate e non ci tiriamo fuori. La Costituzione italiana vale anche per noi, così come le norme europee. D'altra parte chiediamo ragionevolezza e lealtà. Siamo stati i primi - ha sottolineato - con l'accordo di Milano di due anni fa a metterci in gioco per contribuire alla salvaguardia del Paese".
"Sono contro ogni isteria, perché la crisi sarà lunga e difficile, come abbiamo detto fino dall'inizio. Se a ogni passaggio facciamo la rincorsa a chi le spara più grosse si rischia l'isteria", ha proseguito Dellai.
"Serve però un atteggiamento di verità - ha aggiunto Dellai - ad esempio per quanto riguarda l'accordo di Milano del 2009, che per noi è Vangelo e deve esserlo anche per il Governo. E in questa continua polemica sulla casta non mi riconosco - ha sottolineato - perché noi siamo classe dirigente e non casta, quindi mi sento come un padre di famiglia, che proprio nel momento peggiore sente di dovere avere i nervi saldi.
Non è tempo di guardarsi la punta dei piedi, ma di mantenere la visione di lungo periodo, a dieci quindici anni, anche se so che sembra di vedere solo nebbia adesso. Il Trentino, anche se è una piccola barca in un oceano in tempesta, ha passato momenti peggiori. Ma ha la forza del lavoro e non dei privilegi, come invece qualche salotto bene della pianura banalizza con cinismo o per semplice dispetto verso gli avversari politici.
Il tesoretto vero, che nessuna Finanziaria nazionale ci può rubare, è fatto di persone, della nostra comunità. Nei momenti di tempesta conta tenere la bussola e la propria storia, chi si è, da dove si viene. Oggi ci si può aggrappare a Alcide De Gasperi, Cesare Battisti e don Lorenzo Guetti".