Manifesti anti-moschee: «Orribili ed offensivi»
Il sindaco Pacher duro con la Lega: "La cosa più brutta che ho visto in città negli ultimi anni"
TRENTO. Il volto minaccioso di Osama Bin Laden, il crollo delle Twin Towers e sullo sfondo il Castello del Buonconsiglio. I manifesti della Lega Nord contro le moschee chiamano in causa l’immagine della città. Ed il sindaco Alberto Pacher non ci sta e replica con durezza. «Questi manifesti - dice il primo cittadino - sono una delle cose più brutte che abbia visto a Trento negli ultimi anni. Sono orribili, offensivi ed ingiustificati». Parole chiare all’indirizzo del Carroccio, che dai tempi della famosa maglietta del ministro Calderoli ha abituato a gesti eclatanti contro il mondo islamico. «Ma questi manifesti - spiega Pacher - sono il modo più negativo per affrontare un tema così delicato. Equiparare un luogo di culto come la moschea al terrorismo è ingiusto ed offensivo nei confronti di una parte della nostra comunità trentina che predica l’Islam e vive correttamente il rapporto con la città». Secondo Pacher si tratta di una «trovata politica di pessimo gusto», che però non poteva essere evitata.
Secondo il sindaco, infatti, non ci possono essere controlli preventivi da parte dell’amministrazione comunale per impedire l’affissione di manifesti che potrebbero essere offensivi. «Non possiamo fare censura - spiega - perché ogni forza politica ha il diritto di esprimere il proprio pensiero. E di conseguenza, però, si assume anche le proprie responsabilità. Dipendesse da me li farei togliere subito, ma non si può». Infine Pacher è convinto che «la migliore risposta ad un’azione così infelice sia continuare sulla strada dell’integrazione e del dialogo tra culture e religioni diverse che a Trento non ha mai creato problemi».
Oltre al sindaco, anche la Cisl, che da sempre difende la libertà di culto e di preghiera, esprime indignazione per i manifesti esposti dalla Lega Nord. «Con questi manifesti di cattivo gusto - spiega Giovanni Tascino, segretario confederale con delega all’immigrazione - si banalizza il problema e non si aiuta l’integrazione. Per gratificare i tanti lavoratori immigrati che s’impegnano in Trentino e per dare un’immagine positiva della città bisogna continuare col dialogo e col confronto culturale e religioso». Per Tascino è inutile dire no alle moschee, ma bisognerebbe garantire il diritto di culto anche a molte altre minoranze. Critico anche Ali Etthairi (Anolf Cisl), che risponde all’onorevole leghista Maurizio Fugatti che aveva descritto le moschee come i “luoghi dell’odio”. «In questo modo - afferma il sindacalista - non si fa altro che alimentare la paura e la diffidenza nei confronti del mondo islamico. Nelle moschee, salvo riprovevoli degenerazioni, non si predica odio bensì pace e tolleranza».