ANIMALI

Mandato di cattura per le oche

Mori, ordinanza del sindaco Barozzi contro i pennuti selvatici lungo l’Adige: «Sono aggressivi»


di Matteo Cassol


MORI. A Hollywood e nella finzione hitchcockiana a seminare il panico e ad assediare la popolazione erano gli uccelli, a Mori e nella realtà (almeno quella dipinta dalla “accusa”, plenipotenziaria o quasi in quanto gli animali di norma non dispongono di avvocati) a far scattare l’allarme sono invece le oche selvatiche: la “nemesi” pennuta annidata lungo l’Adige, dipinta come potenzialmente minatrice della pubblica incolumità, è stata individuata da un’ordinanza firmata dal sindaco moriano Stefano Barozzi, che per le bestiole ha emesso un mandato di cattura. Ma andiamo con ordine. Nell’ordinanza si premette che al comando di polizia locale «sono prevenute segnalazioni sulla presenza da alcune mesi di oche selvatiche lungo il fiume Adige, sponda comune di Mori, che vagano sia all'interno delle proprietà private, in particolare nei giardini e cortili di via del Dazio prive di recinzione a confine con il corso d'acqua, sia su quelle pubbliche, con potenziale rischi per la sicurezza delle persone, degli utenti della strada e in particolare per i ciclisti in transito in questo periodo sulla via del Dazio». Via del Dazio si trova a sinistra, ma anche a destra, appena superato il ponte di Ravazzone provenendo da Mori Stazione.

«Sono stati segnalati - si legge poi nel testo - numerosi episodi di aggressività da parte degli animali con significativo pericolo per l'incolumità pubblica e specialmente per i bambini e le persone anziane». Inoltre sarebbe stata accertata «una presenza di escrementi tale da rappresentare un potenziale pericolo igienico- sanitario, in particolare presso il civico 10 di via del Dazio, in modo da limitare notevolmente alle famiglie residenti l'utilizzo delle pertinenze del condominio». Il civico 10, cui si accede con una strada privata che costeggia l’argine, è il primissimo che si incontra a sinistra dopo il ponte andando verso Mori. Si arriva quindi a dire che «tali situazioni alimentano la percezione di disagio e il senso di insicurezza dei cittadini, in particolare delle categorie più deboli, che lamentano la lesione dei loro diritti alla sicurezza e incolumità pubblica e di non poter liberamente fruire della proprietà privata». Accertata la difficoltà da parte degli organi di vigilanza di controllare il fenomeno attraverso gli strumenti a disposizione e ritenendo che si debba operare per eliminare o ridurre la presenza delle oche lungo il fiume Adige sulla sponda destra, «organizzando apposita attività di cattura e trasferimento dei volatili in luogo idoneo», il sindaco ha dunque ordinato e autorizzato la cattura e l'allontanamento delle oche che stazionano lungo il fiume Adige, nel tratto di competenza del Comune moriano, con intervento di personale adeguatamente preparato e attrezzato del corpo forestale della Provincia.













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