Maltratta la convivente Schintu torna in cella 

L’uomo era già stato arrestato più volte per stalking (contro compagne diverse) ora è accusato di aver «circuito» la fidanzata. Che però lo difende a tutto campo 



TRENTO. I rapporti fra Silvano Schintu e le donne sono spesso problematici. Tanto problematici che in molte occasioni si sono trasformati in arresti per l’uomo. Come è capitato anche lunedì quando è stato portato dai carabinieri in carcere a Spini con l’accusa di maltrattamento in famiglia. Contro la sua convivente. In precedenza Schintu, 44 anni, sardo di origine, ma trapiantato da anni in Trentino, era stato arrestato almeno cinque volte per stalking e in un’occasione era riuscito nel poco invidiabile record di essere arrestato due volte lo stesso giorno. E di mezzo ci sono sempre le donne. Come in questo caso. Una donna che nella ricostruzione dei carabinieri è la vittima da tutelare. Ma lei difende il «suo» Silvano. Dopo l’arresto si è presentata in carcere con dei vestiti per l’uomo chiedendo di poter vedere colui che vorrebbe si trasformasse in suo marito. E ha anche rilasciato delle lunghe dichiarazioni all’avvocato difensore di Schintu (si tratta di Giuliano Valer) spiegando come le accuse che vengono rivolte all’uomo non sono reali. Insomma, lei lo difende a spada tratta nonostante la ricostruzione dei carabinieri di Aldeno - vagliata dal pm Licia Scagliarini e quindi dal gip che ha firmato l’ordinanza di custodia - sia documentata e pesante. Secondo gli accertamenti fatti, Schintu avrebbe avuto un atteggiamento prevaricatore rispetto alla donna. Le avrebbe impedito di uscire liberamente da casa, le avrebbe impedito di avere contatti con i suoi famigliari. Anche con l’anziano padre malato. L’avrebbe anche costretta ad abbandonare il percorso di supporto con i servizi sociali. L’avrebbe insomma isolata e manipolata. Questo il quadro che è stato ricostruito dall’Arma al quale si aggiunge anche un danno patrimoniale per la donna. Secondo gli investigatori, infatti, Schintu avrebbe usato il «potere» che aveva sulla donna per farle fare una serie importanti di prelievi. Si parla di più di tremila euro in un mese o poco più. Una gestione del conto che - secondo chi ha indagato - non avrebbe avuto precedenti per la donna. Lunedì, come detto, l’arresto, nel quale si contesta anche che l’uomo avrebbe violato il divieto di avvicinamento alla casa della donna. Violazione - spiega la difesa - che ci sarebbe sì stata ma su richiesta precisa della donna che voleva il «suo» Silvano vicino. Insomma non si sarebbe trattato di maltrattamenti, di circonvenzione ma di amore. Così avrebbe sostenuto anche la donna.













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