Gli abitanti ad est di via Brennero si stringono attorno al consiglio circoscrizionale e vanno all’attacco di giunta comunale e sindaco

«Magnete», la battaglia di Redolfi & C.

Dopo anni di silenzio il quartiere chiede chiarezza sulla riqualificazione della zona


Luca Pianesi


TRENTO. I cittadini della zona residenziale del "Magnete" spingono il consiglio circoscrizionale Centro storico-piedicastello per avere risposte chiare sulla riqualificazione della loro area, dopo quasi dieci anni di promesse, inadempiute, dell'amministrazione comunale.

«La nostra amministrazione ci deve spiegare quando è prevista la cessione al Comune di Trento della strada a nord dell'edificio del "Magnete" e della zona verde nell'angolo sud-ovest dello stesso», ha dichiarato la consigliera della circoscrizione Centro storico-piedicastello del Pd Annalisa Tomasi. «Da anni chiediamo chiarimenti ed attendiamo risposte. Adesso il vaso è colmo e intendiamo servirci anche della stampa per sensibilizzare opinione pubblica e giunta».

La questione è annosa e si trascina da quando l'area è stata adibita a complesso residenziale: isolamento, scarsa illuminazione notturna, problemi di sicurezza e prostituzione sono tra le criticità più avvertite dai cittadini che da tempo spingono per avere un giardino pubblico ed un arredo urbano degni di un centro abitato. Il piano di lottizzazione ed il bilancio di previsione del Comune, già dal 2008 prevedevano interventi a riguardo: da 3 anni sono infatti stanziati 100.000 euro per acquistare dai privati e riadibire ad aree pubbliche le zone intorno al complesso residenziale.

Addirittura, nel documento di approvazione del bilancio comunale del 2010, il consiglio circoscrizionale del Centro storico-piedicastello subordinava il suo assenso alla condizione che si provvedesse a riqualificare" in maniera tempestiva" così recitava il testo "le aree intoro al Magnete, al fine di realizzare quelle strutture necessarie alla vivibilità del quartiere".

Ma, a un anno di distanza, ancora nulla si è mosso. Melchiore Redolfi, presidente della circoscrizione, non riesce a spiegarsi l'inattivismo dell'amministrazione: «Dal 2001 abbiamo posto il problema. E' inspiegabile che non si agisca nonostante i fondi già stanziati, ed è ancora più incredibile che non si giustifichi tale immobilismo. Tra l'altro è certo che nella zona ci sia un'alta presenza di idrocarburi, ma non si sa quanto alta, quali piani di bonifica sono previsti e come si intende affrontare il problema. Noi chiediamo risposte al nostro sindaco e alla nostra giunta e che, se il Comune non riesce a farsene carico, si costringano i proprietari privati a disinquinare le zone verdi di loro possesso».

© RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano