Magnani: il risparmio c’è, io prenderò 3 mila euro in meno

Il suo vitalizio dopo tre legislature è stato quasi dimezzato Ma Pomini della Cisl è duro: «Lontani dalla correttezza»


di Francesca Gonzato


TRENTO. «Risparmieremo 50 milioni di euro in 10 anni con la riforma messa in campo dal’ex presidente Thaler. Cinque milioni l’anno solo per l’adeguamento degli assegni vitalizi e di reversibilità, alle nuove normative». É stato molto positivo il commento del presidente del Consiglio regionale Diego Moltrer alla riforma di legge entrata in vigore nel 2012 e promossa dalla sua predecessora Rosa Zelger Thaler. «Una riforma – ha aggiunto Moltrer – che ha ridotto sensibilmente i costi della politica portando il nostro consiglio ad essere uno dei meno costosi d’Italia. Non è stato un percorso facile ma abbiamo raggiunto il miglior risultato possibile garantendo un risparmio immediato alle casse pubbliche e ricadute sull’intera popolazione». «Il nostro impegno - ha aggiunto - è quello di garantire la massima trasparenza, e continuare il percorso del risparmio e della sobrietà».

Sta di fatto che tra importo netto anticipato in questi giorni e fondi che potranno sbloccare a partire dal 2018, gli ex consiglieri regionali che hanno maturato il vitalizio, nel 2021 arriveranno a percepire cifre da capogiro: Luis Durnwalder, per esempio, finirà per intascare più di 900 mila euro, Mauro Delladio supererà 1 milione e 200 mila euro, Pino Morandini viaggerà su una cifra di circa 1 milione e 100 mila euro. Il tutto in aggiunta a un assegno mensile di 2.800 euro. «Una somma quest’ultima – ha commentato il segretario della Cisl Lorenzo Pomini – che tradotta in pensione nel settore pubblico potrà percepire, se va bene, un dirigente e nel settore privato spetterà a una figura da quadri alti. Il tutto, ovviamente, dopo una vita di lavoro. Ancora una volta è dimostrato che questi consiglieri non sono persone come le altre. Si nascondono dietro la scusa peggiore, quella del diritto acquisito che non si può toccare, ma quando ai lavoratori normali gli hanno alzato l’età pensionabile, gli hanno cambiato tutte le normative di riferimento, gli hanno bloccato l’adeguamento ai parametri dell’inflazione, quelli non erano diritti acquisiti? Siamo contenti che siano stati realizzati dei risparmi con questa legge regionale ma a vedere dalle cifre direi che siamo ancora molto lontani dalla correttezza». «Dopo 3 legislature oggi prenderò 2.800 euro al mese di vitalizio – ha aggiunto Mario Magnani, ex membro e presidente del consiglio regionale – mentre avrei avuto diritto a un assegno mensile di 5.800 euro (Magnani ha percepito in questi giorni come importo netto 261.248 euro e 380.000 euro potrà “recuperarli” entro il 2021) quindi direi che il risparmio c’è e si vede. Il percorso che ci ha portato a questa riforma di legge è stato lungo ma importante ed è arrivato ad adeguare il regime pensionistico consiliare (quello presente e futuro, ma non quello passato) a quello del mondo del lavoro esterno inserendo il meccanismo contributivo e la possibilità di ricevere quanto dovuto solo raggiunta l’età pensionabile».(l.p.)













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