«Macché diktat, non è Santoro»

Maestri: neppure sapevo che quest’anno non ha partecipato alle Feste



TRENTO. Gardin escluso dalle Vigiliane per via di un diktat della Maestri? Silenzio. E poi: «Boh». L’assessore che da tempo lavorerebbe nell’ombra per boicottare le Feste? Nuovo silenzio. «Ancora boh. E scriva proprio così, boh, nel senso che non capisco da dove arrivi questa roba». Un editto bulgaro come quello di Berlusconi? Di getto: «Non ne so niente, lo apprendo ora da lei. Per quanto mi riguarda, sono comunque lontanissima da Berlusconi. Ma d’altra parte - e qui finalmente si concede una risatina - anche Lucio Gardin è lontanissimo da Michele Santoro». Di ritorno dalla convention degli amministratori del Pd organizzata a Firenze dal sindaco Matteo Renzi, al telefono l’assessore comunale alla cultura Lucia Maestri è colta di sorpresa dal cronista che la informa dell’intervista del comico. Tanto da ipotizzare che forse Gardin, nelle affermazioni che la chiamano in causa, stia semplicemente scherzando, come da copione di tanti sketch e trasmissioni tv. Ma se invece così non fosse, a scanso di equivoci, l’assessore precisa che, primo, «la delega relativa alle Vigiliane è in capo al sindaco, non all’assessore alla cultura». Secondo, «certo che so di essere stata a suo tempo “toncata”, ma so distinguere l’ironia dalle cose serie. E comunque non sono un tipo vendicativo». Terzo, «i progetti della giunta comunale sono condivisi da tutti gli assessori e nessuno può permettersi di fare nulla per intralciarne la riuscita». E per chiarire ancor più la propria distanza dalle accuse di Gardin, spiega che neppure sapeva che quest’anno il comico non fosse il protagonista del Tribunale di Penitenza. ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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