Lottomatica, truffatore a giudizio
Fingendosi assistente della concessionaria si è fatto versare online 3 mila euro da un tabaccaio noneso
TRENTO. Tremila euro con una telefonata di pochi minuti. Incassati online, senza neppure aver corso il rischio di farsi vedere in faccia. E grazie alla “collaborazione” dell’ignara vittima del raggiro. Serve una voce ferma e persuasiva per mettere a segno una truffa come quella compiuta da un fasullo assistente della Lottomatica ai danni del gestore di una rivendita tabacchi della valle di Non.
I fatti risalgono al marzo 2015. L’individuo compone il numero dell’esercizio presentandosi sotto falso nome (tale Stefano Greta) e afferma di essere incaricato di controllare il Pos sul terminale, sostenendo che nell’ultimo periodo sono stati addebitati importi non dovuti. Un accenno, più o meno larvato, a delle irregolarità che, presumibilmente, ha lo scopo di mettere l’interlocutore in uno stato di apprensione, convincendolo a collaborare.
Il truffatore inizia poi a chiedere al titolare della tabaccheria di compiere alcune operazioni “tecniche”: spegnere e riaccendere l’apparecchio più volte e poi inserire la tessera magnetica e il codice segreto per l’utilizzo del Pos. Avvisa poi che si sta accingendo a collegarsi “da remoto” al terminale per fare una sorta di test sulle transazioni. Operazioni che - assicura - sarebbero state nulle, senza quindi comportare alcun trasferimento di denaro.
E qui sta l’inganno. Subito servito: l’esercente viene fatto collegare con un servizio per lo shopping online senza carta di credito basato su buoni spesa prepagati. Funziona con delle ricariche e il finto assistente della Lottomatica chiede di eseguirne una da 300 euro e di ripetere l’operazione per dieci volte. Totale: 3 mila euro, che tuttavia - ribadisce - non sarebbero stati realmente addebitati.
L’esercente ascolta attentamente le istruzioni e le esegue. Quando ha terminato le operazioni, l’interlocutore telefonico gli dà la “buona notizia”: il test ha funzionato e il problema è stato risolto. Aggiunge, probabilmente per rendere l’inganno più credibile, l’invito ad inviare gli addebiti dei due mesi precedenti ad un indirizzo e-mail per l’assistenza clienti di Lottomatica che, manco a dirlo, è anch’esso fasullo.
“Grazie della collaborazione e arrivederci”. La telefonata finisce e, mentre il truffatore, si vede addebitare il denaro, il gestore viene assalito subito dai dubbi. Chiama il numero verde del concessionario di scommesse per compiere una verifica e riceve immediatamente la doccia fredda: l’operatore di turno lo informa che con tutta probabilità è rimasto vittima di una truffa.
Al titolare della tabaccheria non resta che rivolgersi ai carabinieri per sporgere querela contro ignoti.
Il nome del truffatore, infatti, non si conosce, né tantomeno i suoi connotati. Solo quella voce, così “professionale”, che ha fatto da regista del grande inganno. Tuttavia, forse anche grazie della tempestività della denuncia, gli investigatori riescono a risalire al presunto impostore, 58 anni, di Maddaloni, in provincia di Caserta. Lunedì in tribunale, alla ripresa delle udienze dopo la pausa festiva, andrà a giudizio con l’accusa di truffa.
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