«Lotta agli sprechi, meno spa pubbliche»

Zeni (Pd): «Niente tessera A22 ai consiglieri». Depaoli (Upt): «Indennità e soldi ai partiti, più trasparenza»


Chiara Bert


TRENTO. «Tagliare ancora, fare di più», ha esortato due settimane fa il presidente del consiglio provinciale Bruno Dorigatti. «Via i benefit», gli aveva fatto eco il segretario del Patt Ugo Rossi. «Ridurre ancora i costi della politica, che non sono solo le indennità», ha ripetuto ieri al nostro giornale il segretario del Pd Michele Nicoletti.

Tagliare, dunque, ma cosa? «I piani da considerare sono due – ragiona il capogruppo del Pd in Provincia Luca Zeni – il primo è quello delle indennità e dei vitalizi, il secondo quello degli sprechi e dell’efficienza della pubblica amministrazione». Su quest’ultimo fronte, «intervenire è diventata una necessità non solo per ragioni etiche ma anche economiche, nei prossimi anni anche in Trentino le risorse caleranno di centinaia di milioni. Rendere più efficiente la pubblica amministrazione significa riorganizzare la Provincia e portare a termine la razionalizzazione delle società pubbliche».

Quanto ai tagli alle indennità dei consiglieri, «hanno un valore simbolico dal punto di vista finanziario, ma non per questo meno importante. Come Pd ci siamo mossi, prima con la mozione per bloccare gli aumenti Istat, poi tagliandoci l’indennità di 500 euro, e ora con un disegno di legge su indennità e vitalizi. L’obiettivo è l’equità, chi rappresenta le istituzioni è giusto abbia una retribuzione che gli consente un’attività libera, ma senza privilegi. Un segnale di sobrietà è stato dato, tagliando le indennità del 25% dall’inizio della legislatura, ma oggi possiamo fare di più. Dobbiamo evitare rimborsi che non sono giustificati e garantire la massima trasparenza su ogni soldo pubblico che arriva alla politica, anche per dimostrare che ci sono comportamenti diversi».

Rendicontare è la parola d’ordine. «I rimborsi ai partiti oggi vanno ridotti, ma l’importante è sapere come vengono usati i soldi pubblici - dice Zeni - se io cittadino so come vengono spesi, probabilmente non mi indigno. Lo stesso vale per i rimborsi ai consiglieri. Oggi c’è una normativa più stringente, ma molto è ancora lasciato alla responsabilità dei gruppi. Ci sono poi benefit non giustificati, come la tessera dell’A22 gratis, sulla quale sono d’accordo con Rossi. Saranno anche poche migliaia di euro, ma togliamola».

Concorda Marco Depaoli (Upt), vicepresidente del consiglio regionale: «Si potrebbe tranquillamente levare». «Oggi - rilancia - serve una riforma organica fondata sulla trasparenza. Non possiamo più agire per spot, ritoccando singole voci, che si riferiscano alle indennità o ai rimborsi. Servono poche voci chiare perché dei soldi pubblici dobbiamo rendere conto. Questa è l’unica risposta all’antipolitica che cresce, servono segnali forti, e un maggior controllo per dimostrare che la politica serve alla comunità».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano