Loppio, ecco come rinascerà il lago

Quattro cunicoli di drenaggio per il reinvaso, primo lotto entro luglio


Daniele Tonelli


MORI. Quattro cunicoli di drenaggio per far rivivere il lago di Loppio. E' quanto emerso dall'incontro sul ripristino dell'ecosistema lacustre del lago di Loppio. La parte tecnica è stata esposta da Roberto Coali, Nicola Dalbosco e Lucio Sottovia, del servizio bacini montani e del servizio conservazione della natura e valorizzazione ambientale. Il progetto prevede il rinvaso della parte nord del lago.

L'operazione si è suddivisa in due lotti. Il primo consiste nella ricerca della risorsa idrica con opere di drenaggio (inizialmente una galleria) e il secondo si occuperà di alcuni interventi sull'ecosistema lacustre e la riqualificazione dell'area, in base alla quantità e alla stagionalità dell'acqua intercettata. A fine settembre 2009, la ditta Cosbau vince l'appalto e iniziano i lavori. Nell'aprile del 2010 si attua una variante migliorativa proposta dallo stesso appaltatore. A settembre, però, la ditta Cosbau fallisce e la ditta veneta Carron diviene il nuovo appaltatore.

L'eccezionale risalita del lago nell'autunno dello stesso anno ha costretto a una prolungata sospensione dei lavori. La galleria drenante avrebbe dovuto intercettare tre linee di faglia che corrono nel bacino a occidente del lago, prima che queste fossero intercettate dalla galleria Adige-Garda. Purtroppo il tunnel drenante interferiva con le previsioni progettuali del futuro collegamento viario Vallagarina - Alto Garda. La giunta provinciale ha eseguito una variante sulla propria delibera e i lavori subito un ulteriore stop. La nuova soluzione prevede quattro cunicoli sotterranei di drenaggio, al posto della galleria.

Finito l'iter burocratico la ditta Carron riprenderà i lavori, che verranno in parte subappaltati a una ditta specializzata. Il primo lotto dovrebbero terminare per la fine di luglio. Successivamente si passerà al secondo con interventi rivolti a favorire il mosaico ambientale, come il controllo della vegetazione invasiva, il trasloco di specie di pregio, la formazione di corridoi ecologici (corsi d'acqua, filari e siepi) e molto altro. Infine spazio alla fruizione didattico-ambientale: costruzione di passerelle e vedette di avvistamento, percorsi a tema naturalistico, un parco sulla storia del lago, aree attrezzate con punti di sosta e parcheggi.













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