Lombardini: «Aggredito e tradito»
E denuncia: «La mandante è la mia collaboratrice»
TRENTO. La prima aggressione il 26 maggio quando fu avvicinato da uno sconosciuto davanti a casa e venne preso a pugni. La seconda il 3 giugno è stata più particolare: è stato tamponato da un furgone e l'autista - pur essendo in torto - voleva attaccar briga. Infine di 17 giugno, nei pressi del suo ufficio è stato affrontato da due uomini con il casco in testa che lo hanno colpito con una spranga di ferro. Ora Loris Lombardini ha presentato una querela alla procura nella quale individua quella che lui ritiene essere la mandante di tutte e tre le aggressioni. Ossia Carla Prati sua fidata collaboratrice che è irreperibile da alcune settimane.
Un'accusa tutta da provare sulla quale è al lavoro la squadra mobile. «Sono cose che lasciano il segno - spiega Lomabrdini mentre si imbarca con la moglie per le ferie - non solo a livello fisico ma anche psicologico. Sin dal primo episodio ho vissuto la cosa con sconcerto. Poi mettendo insieme i tasselli e arrivando a scoprire anche il versamento di denaro della signora Prati a favore dell'uomo riconosciuto come il mio aggressore, mi ha spinto a ritenere che ci sia lei dietro a tutto questo. Vivo male non solo quello che mi è successo e che poteva avere delle conseguenze ben peggiori, ma anche il tradimento da parte di una persona che consideravo di assoluta fiducia. Non so cosa l'abbia spinta a fare tutto questo e non riesco a trovare una ragione possibile. Che sentimenti provo nei suoi confronti? Certamente non odio, ma stupore e sconcerto. Queste sono cosa che lasciano il segno e mi auguro che non ci fosse realmente l'intenzione di arrivare ad uccidermi».