Lo chef e il ciclista in tandem tra i fornelli

Grande spettacolo allo show cooking con Cristian Bertol e «Mau» Fondriest Il cuoco chiama il campione come collaboratore. E il cronista «fa da Clerici»


di Luca Marognoli


TRENTO. Nella sua ormai ultraventennale carriera, il cronista che scrive questo articolo si era sentito assegnare, da capiservizio e capiredattori, gli incarichi più svariati, dal fingersi un giocatore d’azzardo (spendendo i soldi del direttore) al partire in giornata per Tunisi, dove un padre nordafricano teneva sequestrati moglie e figli trentini in un albergo. Mai di immedesimarsi in Antonella Clerici.

Ieri è successo, anche se sull’esito della metamorfosi preferiamo non dire parola. Tanto possiamo raccontare, invece, dell’ora abbondante passata - con il grembiule indosso - al fianco di un grande chef come Cristian Bertol, patròn dell’Orso Grigio di Ronzone e ospite fisso da otto anni della Prova del cuoco, su RaiUno. Uno chef stellato, si sa, ha bisogno di collaboratori all’altezza: bravi e veloci, insomma gente che pedala. Chi meglio di Maurizio Fondriest allora? Il campione del mondo di Cles, oltre che conterraneo è anche amico di Cristian (tra nonesi ci si intende), che gli ha dedicato pure un piatto: la tartare di tonno. Ieri però all’illustre ciclista non sono toccati onori, ma l’onere di tagliare carote, “chiudere” tortelloni e friggere mele. Missioni che ha compiuto con applicazione ammirabile e un tocco delicato, con un certo che di elegante.

Gustoso e dalla forte connotazione territoriale il menù, che ahinoi, gli spettatori presenti ieri nel cortile di Palazzo Geremia hanno potuto solo ammirare, con una crescente acquolina in bocca (solo il direttore ha assaggiato). Eccolo: trota salmonata in carpione al Trento Doc su insalatina di tarassaco; cappellacci di radicchietti di campo al burro di malga e tartufo nero; lombo di cervo al profumo di fieno con crema al mirtillo rosso, polenta di Storo e mela renetta caramellata. Nel corso della preparazione dei piatti, Cristian non è sfuggito a domande “monelle”, come il motivo per cui Antonella Clerici (quella vera) dica di lui che ha un sacco di fidanzate, che però lo scaricano sempre (fonte: la nonna 94enne del cronista, non la Pina delle tagliatelle, ma la Giulia dei gnocchi, grande seguace della Prova del cuoco). Il nostro chef, ieri raggiunto a sorpresa dalla fidanzata cesenate, ha prima abbozzato, per vendicarsi di lì a poco irridendo le pessime abilità di maneggiare il lombo di cervo da parte del presentatore. Non è parso vero al “clan Bertol” riuscire a gustarsi un’esibizione dal vivo di Cristian, spesso lontano da casa e albergo perché a Roma o “a zonzo” per le cucine più prestigiose del mondo. Così mamma, papà (quello che lo ha voluto al suo fianco dietro i fornelli alla tenera età di 11 anni) e zii (uno dei quali il fiero fornitore del fieno di Tret per insaporire il cervo) sono scesi a fare la claque. Tra una ricetta e l’altra Fondriest, un fisichino che ricorda il “Mau” vincitore di 25 gare nel ’93, Milano-Sanremo compresa, ha raccontato della sua predilezione per una cucina semplice e sana, ma anche della sua seconda vita da imprenditore e produttore di bici hi-tech, commercializzate persino nella lontana Asia. Due nonesi, Maurizio e Cristian, che hanno tenuto alto il buon nome del Trentino in tutto il globo, e continuano a farlo. Con la concretezza tipica di chi viene dalla valle delle mele: «Niente cucina molecolare da me», ha sentenziato lo chef, ma piatti con materie prime di alta qualità fornite dai produttori locali. Umile e alla mano il ciclista, simpatico e istrionico il cuoco. Ma fatti della stessa pasta.













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