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Lido Manazzon, ok al progetto di riqualificazione: piscina chiusa dall’autunno per due anni

Intervento da 5,3 milioni finanziato in parte con i fondi del Pnrr. L’impianto inaugurato nel 1960 sarà rifatto: spazi riorganizzati, sedi delle società sportive, wellness



TRENTO. La giunta comunale di Trento ha approvato ieri mattina (6 febbraio), il progetto esecutivo di riqualificazione generale del Centro sportivo Manazzon. Il vicesindaco ed assessore ai lavori pubblici Roberto Stanchina ha spiegato che seguirà a stretto giro la pubblicazione della gara d’appalto. I tempi di realizzazione sono infatti dettati dalle scadenze serrate del Piano nazionale di ripresa e resilienza che prevedono l’aggiudicazione dei lavori entro il 31 marzo 2023 e la loro conclusione entro il 31 gennaio 2026.

Per consentire l’apertura del cantiere, la piscina e le palestre saranno chiuse a partire dall’autunno 2023. È in corso un confronto con la società per trovare spazi alternativi per la pratica sportiva. Il costo dell’intervento ammonta a 5 milioni e 310 mila euro: 2,3 milioni dal Pnrr e 3 milioni di cofinanziamento comunale. Il progetto esecutivo è stato redatto da un gruppo di progettazione misto di tecnici interni ed esterni all’Amministrazione comunale.

La struttura dell’impianto, inaugurato nel 1960, è articolata sostanzialmente in due ambiti, un corpo principale ospitante piscina e palestra e una serie di volumi aggregati destinati ad attività accessorie e di servizio: questi ultimi sono quelli interessati dal progetto di riqualificazione “Cluster 1”. In dettaglio le opere riguardano un nuovo e ampio livello interrato su una superficie di circa 1.500 metri quadrati per spogliatoi, servizi e funzioni accessorie. Al piano terra, per complessivi 850 metri quadrati, sono previsti quattro spazi modulabili di natura polivalente destinati ad attività diversificate oltre che all’allenamento. Al primo piano, con analoga superficie del piano terra, ci saranno le sedi delle società sportive e, in previsione per il prossimo futuro, gli spazi per le nuove attività connesse al wellness. Architettonicamente il nuovo volume fuori terra dialoga in modo inequivocabile con le caratteristiche del nucleo storico principale della struttura, mutuandone l’originale scansione di superfici vetrate a nastro interposte alla struttura portante che si caratterizza per la serialità degli elementi verticali sporgenti. In funzione di un approccio attento rispetto a tematiche oggi imprescindibili quali socialità e ambiente, tutta la progettazione risulta sviluppata secondo criteri miranti a favorire l’inclusione dei soggetti portatori di disabilità, nonché nel rispetto dei “Criteri Ambientali minimi” e del principio Pnrr di “non arrecare danno all’ambiente”.C.L.













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