Licenziato da Arcese si dà fuoco a Roma
Gesto disperato di un camionista romeno davanti al Quirinale. L’uomo è ricoverato in ospedale: è grave ma sopravviverà
TRENTO. Un paio d'anni fa era stato abbandonato dalla ditta per cui lavorava, ma grazie alla propria tenacia aveva fatto ricorso dal giudice del lavoro, che aveva costretto l''azienda a riassumerlo. I rapporti di lavoro non erano però del tutto sereni, tanto che lui ha firmato diverse cause contro la ditta. Qualche mese fa la filiale torinese di Arcese Trasporti lo ha licenziato. E lui, Florian Dorian, romeno di 55 anni, residente a Pinerolo, sposato con una figlia, autotrasportatore, ieri ha rischiato di morire bruciato a Roma, davanti al palazzo del Quirinale. Esasperato dalla propria condizione di disoccupato, si è cosparso di liquido infiammabile dandosi fuoco. E' stato salvato dall'intervento dei carabinieri che gli hanno gettato addosso una coperta, soffocando le fiamme. Dorian, soccorso dagli operatori del 118, è stato ricoverato in gravi condizioni all'ospedale Sant'Eugenio, ma per i medici è già fuori pericolo.
Ironia della sorte, ieri anche il direttore del personale di Arcese, Claudio Collotta, si trovava nella capitale. Ma a quanto pare i due non si sono incontrati. «Prima di tutto - esordisce Collotta -, Arcese Trasporti è molto dispiaciuta per quello che è accaduto a Roma e augura al signor Damian di ristabilirsi al più presto». Ma sulle cause del drammatico gesto del camionista e sul contenzioso tra ditta e dipendente, Collotta esibisce un fermo “no comment”, aggiungendo però che «le numerose azioni legali intentate finora dal signor Damian nei confronti di Arcese sono state finora tutte rigettate dai giudici. C’è ancora un ricorso nostro pendente dal giudice del lavoro di Pinerolo, che attende la discussione».
Quello di Florian Dorian è l’ultimo dei tentativi i suicidio “pubblici”, messi in atto cioè da persone magari esasperate da una situazione di grave difficoltà - ad esempio, nella ricerca del lavoro o nel reperimento del minimum finanziario che serve per accudire la propria famiglia - ma abbastanza lucide da tentare il gesto disperato in una zona molto frequentata, in un tentativo più o meno cosciente di dare visibilità mediatica alla propria situazione e a quelle similari. Perché di gente disoccupata e preoccupata per il proprio futuro, di questi tempi purtroppo in Italia non ne manca: sempre ieri, un disoccupato a Napoli ha protestato minacciando di gettarsi dal cornicione di un palazzo.
A Dorian, ricoverato nel reparto ustionati, ha espresso la propria solidarietà il segretario del Prc Paolo Ferrero.
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