Levico, Remo Libardi si candida

Guiderà la civica «Impegno per Levico» nella corsa al municipio: «Siamo fuori dalle logiche partitiche»


di Paolo Silvestri


LEVICO TERME. Remo Libardi ci sarà. L’avvocato levicense di 39 anni, sposato con tre figli, ha deciso di candidarsi appoggiato da una lista civica: «Impegno per Levico». Una lista il cui come riassume in sé l’idea stessa di una candidatura che, come dice lo stesso Libardi, «vuole superare le tradizionali logiche partitiche». Ed , infatti, nella lista, della quale ha anticipato solo pochi dei 18 nomi («venerdì saranno depositati e quindi resi noti a tutti», dice), ci sono «candidati con ideologie diverse ai quali non è stato chiesto cosa votano alle provinciali o alle politiche nazionali, ma la condivisione di un progetto che si impegna per Levico».

Libardi, lunga esperienza politico-amministrativa nonostante la giovane età (a 16 anni era attivista della Dc), per 10 anni è stato assessore nelle due giunte guidate dal sindaco Stefenelli. «Vogliamo rappresentare la città e lavorare per essa», aggiunge. E per far questo Libardi e la sua lista hanno deciso di correre da soli. «Poi, se Michele Sartori e il centro sinistra autonomista non dovessero superare il 50% al primo turno si vedrà chi andrà al ballottaggio...», aggiunge.

Programma innanzitutto. «In ballo ci sono molte cose a Levico - spiega Libardi -. Per esempio l’area sportiva che si trova provvisoriamente a due passi dal lago, su dei terreni che andrebbero sfruttati turisticamente. Ma anche l’ex cinema che pensiamo come casa della cultura, con una biblioteca degna di una città di ottomila abitanti. E poi gli edifici da recuperare. Le ex scuole, ma anche la ex Masera Tabacchi. Nelle ex scuole pensiamo ad creare un luogo dove possano trovare la loro sede i giovani professionisti con affitti agevolati. Una sorta di casa delle professioni. Per la ex Masera Tabacchi va pensato un recupero anche in ottica Istituto alberghiero. E’ noto che l’Istituto ha necessità di spazi. Ed è importante trovarli a Levico e non a Roncegno o Pergine. L’alberghiero deve diventare una risorsa per la nostra città che vive di turismo e dunque di alberghi».

Un tema caro a Libardi è la sicurezza. «E’ innegabile che va fatto qualcosa sul piano del presidio del territorio magari coinvolgendo la forestale e installando telecamere nei luoghi strategici della città». E qui si innesta la polizia locale. «Che non sarebbe azzardato pensare in modo diverso - dice - assieme a Caldonazzo, Tenna e Calceranica che hanno i nostri stessi problemi e necessità di servizio al turista». Su lago e funivie poi Libardi spiega che «di dovrebbe completare il percorso attorno al lago magari creando dei punti di ristoro. Mentre sulle funivie dico che Levico deve sfruttare meglio la risorsa Vezzena sia come percorsi legati alla Grande Guerra sia come malghe creando un triangolo della ristorazione con Basson di Sotto, Fratte e Marcai, e produzione casearia che dovrebbe finire come caratteristica distintiva del territorio sulle tavole dei nostri alberghi e ristoranti». E la Panarotta? «Si deve decidere cosa fare con Vetriolo sfruttando, ad esempio, le potenzialità turistiche del parapendio che a valle trovano una alternativa nella bicicletta».













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