Le strade peggiori? Via Brennero e Lavisotto

Il caso della settimana: sono i punti critici del quadrante nord, dominati dal traffico che taglia il quartiere e dalla sporcizia. Il presidente Redolfi: «Serve un’arteria a misura di cittadino»


di Luca Marognoli


TRENTO. Le strade sono come i negozi:ci sono le vie «vetrina», dove la città mostra l’immagine migliore di sè, e quelle da retrobottega, occupate dai cassonetti e dalla sporcizia. Due facce diverse della medesima realtà. In una circoscrizione come quella del Centro storico e Piedicastello, che pure ospita il salotto cittadino del Giro al Sass, con i suoi monumenti, le sue facciate tutte ristrutturate e le boutique, le sacche di degrado non mancano. Il presidente Melchiore Redolfi ci ha aiutato a metterle a fuoco.

Via Lavisotto. «Il problema maggiore riguarda la parte nord, verso il comparto Sloi. Lì di comunità e servizi non ce ne sono: ci abitano alcune famiglie che vivono davanti alla Sloi e si lamentano giustamente della presenza consistente di Rom». La Circoscrizione non gradisce l’ipotesi avanzata dalla giunta di aprire un dormitorio allo sbocco con via Vittime delle Foibe, dove c’erano le stalle della Federazione allevatori. «Perché non realizzare questa struttura all’ex questura, che cade a pezzi e non si sa che farne?», si chiede Redolfi.Quanto alla parte sud di via Lavisotto, è impestata di escrementi dei cani, l’illuminazione pubblica è carente e c’è una situazione di degrado generale (abbiamo scritto giorni fa delle siringhe gettate da un’auto in corsa che hanno sfiorato una mamma con carrozzina). Ma tutto sta per cambiare, garantisce il presidente: «La scelta fatta è stata di chiudere le Bellesini, che diventeranno un centro civico e di realizzare otto aule nelle attuali Schmid. Questo significa anche compiere una sistemazione ambientale del territorio. La strada verrà sistemata e sarà espropriata l’attuale zona di verde incolto, per farne una piazza. Lavori al via nel 2013: «Nei prossimi due - tre anni si cambia tutto», continua Redolfi. E i residenti sperano che siano collocate anche le barriere antirumore.

Via Brennero. «E’ questo il vero grande problema», rimarca il presidente». Il tratto da San Martino al Magnete è «una strada oggi piena di traffico che fa da vera barriera in mezzo al quartiere. Ci sono comparti vuoti da riempire come lo Scalo Filzi, l’area ex Esso dove ci sono anche l’Agip e l’ex Frizzera, poi la Carbochimica e lo stesso Magnete. Il 10 maggio terremo di nuovo la festa in mezzo alla strada per rilanciare l’idea di farne una via urbana, degna di un quartiere vivibile, con i servizi e una mobilità normale. Teniamo conto che ci abitano 700 persone. Ma siamo ancora fermi, visto che i privati non investono o perché sono andati in malora o perché non fanno quello che devono». Obiettivo, ricavare una strada a due corsie, più una riservata alle biciclette e un’altra al trasporto urbano, dalla rotatoria Bermax fino a quella dei Martiri di Nassiriya. Necessaria anche una serie di attraversamenti pedonali. «Senza questa rivoluzione ci arrendiamo alle macchine».

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