Le «Cantine aperte» attirano sempre più visitatori da fuori
Successo per la ventesima edizione della manifestazione quest’anno sono venuti in molti dalle altre regioni
TRENTO. Grande successo in Trentino, come in tutta Italia, per la ventesima edizione di “Cantine Aperte”, manifestazione del Movimento Turismo del Vino che si è svolta ieri. In Trentino le Cantine che hanno aderito sono quindici fra privati e cantine sociale. Tutti hanno proposto il meglio di se, cercando di abbinare ai vini e al Trentodoc, qualche iniziativa artistica, ma anche gli assaggi dei prodotti tipici trentini.
Alla LaVis, assieme ai prodotti locali gli estimatori hanno trovato i formaggi del caseificio di Campitello di Fassa, con l’ottimo “Cuor di Fassa”, un formaggio «che conserva in se tutti i profumi e gli aromi delle erbe d’alta quota», ricorda il presidente del caseificio Paolo Brunel. Bellissime anche le opere dello scultore fassano Reinhold Cigolla, che le migliaia di visitatori hanno potuto ammirare con la presenza dell’artista, ormai quasi ottantenne, ma particolarmente vispo.
Rosario Pilati responsabile dell’enoteca della LaVis, che da sempre segue questo evento non ha dubbi, è stato un successo anche per la sosta presso la cantina, del tour delle auto d’epoca. Sulla Strada del vino, oltre Pressano, a Maso Poli, i visitatori hanno potuto gustare assieme ai vini le trote nelle più svariate versioni, ma anche i saporitissimi formaggi della Val Rendena, le confetture dell’Altipiano della Vigolana, lo speck, le mortandelle e i salumi della Valle di Non, proposti dalle aziende invitate dalle sorelle Romina e Valentina Togn.
Alle Cantine Ferrari visite guidate alla cantina dove si stanno affinando mediamente 20 milioni di bottiglie di Ferrari, assistendo anche al “sabrage”, ovvero al colpo di sciabola con il quale si fa saltare il tappo delle bottiglie delle bollicine.
Laboratori del gusto sono stati organizzati in molte delle cantine trentine, com’è il caso della Cantina di Aldeno. Ovunque, grazie anche alla bella giornata, una grande presenza di estimatori, e le cose da vent’anni in qua sono molto cambiate ci dicono i nostri interlocutori, da Pilati della LavVis, alle sorelle Togn di Maso Poli, se nei primi anni la manifestazione era frequentata particolarmente da gente locale, ora la maggior parte dei visitatori viene da fuori provincia.
Per Carlo Filiberto Bleggi presidente del Movimento Turismo del vino, queste, sono occasioni per accrescere la presenza di ospiti nel Trentino, molti infatti provengono da fuori provincia, e colgono la giornata delle cantine aperte per fare un fine settimana in Trentino. Un’opportunità questa, sottolinea il presidente, che non è ancora colta appieno dagli operatori turistici, cominciando da quelli che operano sulle strade del vino. Che la strada sia quella giusta, lo dimostrano i numeri: 22,5 miliardi di euro di giro d’affari con una proiezione di crescita dell’8% in termini di presenze, e del 10% in termini di fatturato. Tra i nostri obiettivi, prosegue Bleggi, non c’è solo quello di promuovere la cultura del vino, con visite nei luoghi di produzione per accrescere le conoscenze, e quindi il prestigio dei nostri prodotti, e dei territori sui quali sono realizzati, ma anche di creare nuove prospettive di sviluppo.
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