Le Albere è un quartiere “cardioprotetto”
Trento. «Per quanto riguarda la sicurezza, il quartiere delle Albere è abbastanza sicuro. Fortunatamente, non abbiamo registrato alcun evento criminoso grave».A parlare è Vincenzo Circosta, il...
Trento. «Per quanto riguarda la sicurezza, il quartiere delle Albere è abbastanza sicuro. Fortunatamente, non abbiamo registrato alcun evento criminoso grave».
A parlare è Vincenzo Circosta, il manager ideatore della Homeland Securnet che si occupa che tutto sia a posto nel “supercondominio” in riva all’Adige disegnato da Renzo Piano. La dichiarazione, a latere della donazione al complesso, da parte della società, di un paio di defibrillatori semiautomatici (Dae), cioè quegli strumenti capaci di intervenire, tramite l’erogazione di una scarica elettrica, in caso di aritmie gravi e infarti cardiaci. Al momento organizzato giovedì sera, nella sala conferenza Isa, hanno partecipato anche l’assessore regionale Claudio Cia, il commissario del governo Sandro Lombardi e il questore di Trento, Giuseppe Garramone.
Nel giro di due anni e mezzo (tra l’1 luglio 2016 e il 31 dicembre 2018) gli uomini della security che operano alle Albere hanno allontanato dalla zona – 11 ettari, 300 appartamenti, 18mila metri quadri di uffici, 9 mila di negozi, 28mila di spazi aperti tra viali, piazze e parco – 161 “non autorizzati” (in gran parte si tratta di persone senza fissa dimora), sventato 4 furti e rilevato 64 tra danneggiamenti e guasti. I defibrillatori saranno posizionati a breve nel parco e nella control room degli uomini della security, i soli ad avere l’autorizzazione ad usarli visto che hanno svolto un apposito corso e sono presenti nel quartiere 24 ore su 24.
Secondo quanto riferito nel corso dell’incontro, così dotato le Albere sarebbe il primo quartiere italiano, privato, cardioprotetto. «Il futuro di questo settore operativo – ha aggiunto Circosta – è senz’altro la videosorveglianza. Tra i nostri obiettivi, aumentare ancora il livello di scurezza, incrementare la qualità dei servizi offerti, ottimizzare le attuali risorse tecnologiche riducendo al minimo i rischi», ha concluso il responsabile della sicurezza del quartiere. PA.PI.
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