Lavoro, liste di mobilità oltre quota 5000
I dati diffusi dalla Cgil: è il peggior dato degli ultimi dieci anni in Trentino
TRENTO. In Trentino, per il quarto mese consecutivo, gli iscritti in lista di mobilità hanno superato quota 5.000. Il 13 giugno - informa la Cgil del Trentino - il comitato provinciale mobilità ha infatti certificato la presenza in lista di 5.207 licenziati, il dato più elevato mai registrato negli ultimi dieci anni ed in costante crescita da settembre 2011. In lista di mobilità c’è il 23% dei lavoratori del comparto edile. Segue il commercio che, con il 14,6% degli iscritti totali, supera il settore metalmeccanico-metallurgico da cui giungono il 12,6% dei lavoratori in mobilità. Segnali positivi invece dal fronte sospesi, sottolinea la Cgil. I lavoratori in mobilità che hanno trovato un impiego a termine, a giugno 2012, sono indicati in 1.786, con un saldo positivo di 61 unità rispetto a maggio. È invece negativo, seppur di poco, il confronto con lo stesso mese dell’anno scorso: rispetto a maggio 2011 in mobilità sono registrati 55 sospesi in meno.
Secondo l’ultima rilevazione Istat, l’andamento dell’occupazione in provincia di Trento nel primo trimestre 2011 registra un nuovo significativo deterioramento dopo quello del quarto trimestre 2011. Il dato viene riferito dalla Cgil del Trentino, per tracciare la situazione del lavoro. A marzo infatti, come viene spiegato, il tasso di disoccupazione in Trentino si è attestato al 6,9% rispetto al 5% di dodici mesi prima. Su base congiunturale l’aumento del tasso di disoccupazione è pari a un punto percentuale: era infatti al 5,9% nel quarto trimestre di quest’anno. A marzo 2012 in Trentino i disoccupati calcolati dall’Istat sono circa 17.000. Nei primi due mesi del 2012 si è registrato un netto aumento del ricorso alla cassa integrazione delle aziende industriali in Trentino. Le richieste di autorizzazione certificate dall’Inps tra gennaio e febbraio 2012 hanno raggiunto una cifra pari a 278.000 ore di integrazione salariale, pari a un +48% rispetto allo stesso periodo del 2011. Allora le ore di cassa furono 187.000. In generale, scomponendo i dati forniti il 15 maggio scorso dall’Osservatorio Mercato del lavoro dell’Agenzia del Lavoro, nei primi due mesi del 2012, si osserva che il ricorso alla cassa integrazione straordinaria è superiore al quello dell’ordinaria e rappresenta l’86,2% del totale delle ore autorizzate.