la vertenza

Lavoratori del Muse, incontro con Gerosa. La Cgil: «Ancora nessuna soluzione concreta»

Turni, straordinari, part time involontari: confermato lo stato di agitazione. L’assessora: «L’eccellenza passa per la valorizzazione delle risorse umane, vigileremo»

STATO DI AGITAZIONE La protesta dei lavoratori esternalizzati del Muse



TRENTO. "Nessuna soluzione concreta per lavoratrici e lavoratori in appalto al Muse, ma una prima apertura al dialogo". Fp Cgil riassume così l'incontro che si è svolto questa mattina (20 maggio) tra una delegazione di operatori museali guidati dal sindacato con la vicepresidente della Provincia Francesca Gerosa insieme al dirigente del Dipartimento organizzazione personale e innovazione Luca Comper e alla dirigente del Dipartimento istruzione e cultura Francesca Mussino.

I lavoratori in appalto alle cooperative protestano per una situazione lavorativa che giudicano non più sostenibile: turni comunicati con appena 24 ore di anticipo, le cooperative (Coopculture, Socioculturale e Csu) che non garantiscono né gli orari minimi né quelli massimi, con lavoratori si trovano ad accumulare ore a debito ed altri a fare straordinari oltre ogni limite contrattuale, part time involontari che non consentono lo svolgimento di alcuna altra attività lavorativa.
Dal canto suo - informa una nota della Cgil - Gerosa si è impegnata ad affrontare "i nodi del mantenimento dei livelli occupazionali e degli inquadramenti giuridici ed economici delle figure previste dal nuovo bando".

Preoccupa in particolare la scomparsa nella nuova organizzazione del museo delle figure di "pilot", le guide professionali esperte che in questi anni sono state il volto del museo, che saranno sostituite per l'80% da custodi e animatori e per il 20% dagli educatori museali. Mentre il bando di gara vecchio prevedeva 85.000 ore per i "pilot", quello attuale ne destina appena 20.000 per figure simili. "L'impatto sugli attuali professionisti sarà significativo e non sappiamo quanti resteranno visto che in dieci anni si sono dimessi in media 20 guide esperte l'anno", spiega Alberto Bellini, che segue la vertenza per Fp Cgil. "C'è in gioco l'attuale modello culturale del museo che con il nuovo appalto non viene più garantito ma che ha determinato il successo e l'eccellenza del Muse in Italia e all'estero in questi anni, grazie alla professionalità e alle competenze di queste fondamentali figure professionali.

Su questo aspetto, l’assessora Gerosa ha sottolineato che il bando è già in essere e non ci sarebbero le condizioni di intervenire fino alla chiusura della procedura". Nel frattempo - fa sapere il sindacato - dalle cooperative non è arrivata nessuna risposta sulla stabilizzazione delle turnazioni né sul rispetto delle norme in materia di orario di lavoro e straordinario. Lo stato di agitazione è quindi confermato. 

Gerosa in una nota ribadisce la massima attenzione dell’Amministrazione e la “volontà della Provincia nel mantenere il Muse un luogo di eccellenza e con una vocazione ancor più internazionale”, “una visione che passa anche dalla valorizzazione delle sue risorse umane”, sul cui adeguato impiego da parte della nuova società appaltatrice la Provincia è impegnata “a presidiare e a monitorare l’applicazione del nuovo contratto”.

La vicepresidente ha infine sottolineato che di recente si è insediato il nuovo cda del museo ed è in corso la selezione del nuovo direttore, passaggi anche questi fondamentali per delineare la visione futura del museo, e che potranno costituire idoneo supporto all’Amministrazione per un confronto permanente con l’ente anche sul fronte dell’impiego dei lavoratori.













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