Lavis, il bicigrill per ora resta un sogno

La famiglia Dallabetta ha presentato il progetto al Comune 3 anni fa, senza successo. Il sì potrebbe arrivare con una deroga


di Daniele Erler


LAVIS. Un bicigrill su via Lungo Avisio, che sia una vetrina per Lavis. Ed insieme l’occasione per una svolta, a cui sono legate le speranze di una famiglia che sul progetto ha già investito denari e, soprattutto, sogni. È la storia e l’idea della famiglia Dallabetta, disposta a sacrificare parte della propria campagna, pur di realizzare una struttura completamente nuova, a servizio dei tanti ciclisti (anche stranieri) che frequentano la vicina pista ciclabile.

In realtà sono passati ormai già più di tre anni dal momento in cui l’idea è sorta, dall’entusiasmo e dalla creatività dei due fratelli Mauro e Giorgio Dallabetta. Il primo artigiano (in un settore in crisi), il secondo disoccupato (e che proprio nel bicigrill potrebbero trovare una svolta tanto attesa). Accanto a loro sempre il padre Marco, ottant’anni portati divinamente, e la stessa convinzione che l’idea potrebbe essere davvero buona. La famiglia ha così investito, affidando ad un progettista uno studio di fattibilità (ancora nel giugno del 2011), quindi più di recente il progetto definitivo.

Un progetto analogo è stato presentato a Faedo, da Emilio Pedron, ed ha ottenuto il nulla osta per un bar ristorante e officina, dalla Provincia

I problemi, per i fratelli Dallabetta, nascono però dal momento in cui si rivolgono al Comune. Per realizzare il bicigrill, infatti, serve una nuova destinazione urbanistica per il loro terreno, che è ora individuato come agricolo. Nel 2011 è in corso a Lavis la variante al piano regolatore, e la famiglia inoltra un’osservazione per chiedere una soluzione positiva del loro caso. La risposta dell'amministrazione è però negativa, ed in linguaggio burocratico. «Si crede – scrive il sindaco Graziano Pellegrini – che tale indirizzo possa trovare reale opportunità insediativa in considerazione della sua particolare localizzazione. Ma la richiesta di variazione dovrà essere valutata nell’ambito di un nuovo procedimento di variante Prg». Ovvero, l’idea è buona, ma in quel momento non poteva essere accolta, perché la variante al Prg era già in corso. Accogliere la proposta del bicigrill avrebbe significato riprende tutta la procedura. Peccato che l’adozione della variante, per diversi motivi, proceda a rilento, fino alla definitiva approvazione avvenuta solo poche settimane fa. In questi anni, il progetto dei Dallabetta ed i loro sogni rimangono al palo. Fino a quando per caso, attraverso il suggerimento di un parente, scoprono che la legge urbanistica provinciale consente in realtà anche un percorso diverso. Per «gli spazi di sosta e ristoro a servizio delle piste ciclabili», vista la loro utilità pubblica, è possibile chiedere una deroga urbanistica al Consiglio comunale. È il nuovo percorso che hanno intrapreso, e che probabilmente porterà finalmente alla discussione del caso, in Consiglio nei prossimi mesi. Potrebbe essere finalmente una soluzione di una vicenda kafkiana, per la quale la famiglia lamenta di non aver avuto alcun appoggio dall’amministrazione.

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