Lasciano anche i big: addio a Sisley
Il marchio del gruppo Benetton abbandona il Giro al Sass. L’amministratore Ramonda: «Un affare, la crisi non c’entra»
TRENTO. Sisley lascia il Giro al Sass. Questa volta ad andarsene non è il piccolo negozio di vicinato o la bottega storica soffocata dai colossi. Tra i sempre più rari “Davide” che si arrabattano per tenere alzate le serrande, nonostante l’impennata dei costi e la flessione dei consumi, tocca a uno dei tanti “Golia” che hanno colonizzato il centro storico gettare la spugna: per il marchio del gruppo Benetton, infatti, quello di domani sarà l’ultimo giorno di apertura. Mario Ramonda però, che gestisce il negozio in franchising, parla di business e nega che sia colpa della crisi: «Perché chiudiamo? Il mondo è metà da vendere e metà da comprare: è stato un affare. Abbiamo affittato il ramo d'azienda, per la durata di sei anni, ad un’altra catena molto importante, Calzedonia: ci corteggiava da tempo e abbiamo accettato. Dovrebbero allargare la vicina maglieria Falconeri». Quest’ultima è specializzata in capi da uomo e da donna realizzati con filati naturali e cashmire, proposti ad un rapporto qualità prezzo particolarmente competitivo.
Per Sisley, tuttavia, potrebbe anche non trattarsi di un addio, ma di un arrivederci: «Lo riaprirei volentieri da un'altra parte in città. Siamo disponibili a valutare altre opportunità, se qualcuno volesse contattarci per offrirci un locale adeguato», precisa Ramonda, che è amministratore di tutti i punti vendita della regione: tre in centro a Trento (oltre a Sisley, anche 012 Benetton e Corner), uno al Top center, l’outlet a Gardolo, uno a Varna, vicino a Bressanone e uno a Rovereto. «Abbiamo 65 negozi in tutta Italia e tre in Austria», prosegue. «Quaranta sono della grande distribuzione, con metrature ampie a insegna Sorelle Ramonda (come quello del Top center, ndr). I dipendenti sono 1.200 e la sede legale ad Alte Ceccato di Montecchio di Maggiore, in provincia di Vicenza».
Una realtà solida, quindi, che solo in Trentino Alto Adige dà lavoro a 110 persone. L’imprenditore non nega che nell’abbigliamento ci siano «difficoltà di mercato», ma la catena veneta sembra resistere bene ai morsi della crisi: «Siamo ancora tra i fortunati in momenti così difficili. Il merito è del prodotto, che è sempre aggiornato, e di dipendenti capaci».
Quanto ai saldi - continua Mario Ramonda - «stanno rispettando le tendenze dell'anno scorso», ma da Sisley, per la liquidazione delle merci giacenti in vista della chiusura, la percentuale di sconto è particolarmente elevata, del 70%.
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