Lascia la divisa per il naso da clown
La coraggiosa scelta di vita di Emanuele Cozzaglio: da agente di Polizia a «Magicocamillo», artista circense e mago
ROVERETO. Per vent’anni ha vestito la divisa della Polizia di Stato e per ben 10 è stato agente di quartiere qui a Rovereto. Volto conosciutissimo, insomma, anche tra i ragazzi delle scuole cittadine che hanno avuto modo di apprezzarne la simpatia e le grandi doti di comunicatore in occasione dei tantissimi incontri organizzati con la collaborazione del Commissariato. Una vulcanica espansività, quella del quarantaduenne Emanuele Cozzaglio, che lo ha portato a fare una clamorosa scelta di vita: lasciare la gloriosa divisa e dedicarsi anima e corpo all’arte circense e alla magia, prendendo il nome d’arte di «Magicocamillo». Amore per l’arte che, è bene chiarire, Emanuele coltiva da sempre, ma che negli ultimi anni era davvero diventato insopprimibile e che, purtroppo, mal si conciliava con la “seriosa” professione di tutore dell’ordine. «Certo – rivela Emanuele – come in tutte le professioni non ci si può improvvisare. La voglia di divertirsi e di scherzare c’è sempre stata, ma circa dodici anni fa, in occasione del primo compleanno della mia figlia maggiore, è scattato qualcosa». E in quel momento è nato Magicocamillo. E alla fine, ha preso il sopravvento. «Chi è fortunato come me, non “fa” una professione. Chi è fortunato come me “è” la sua professione. La decisione di congedarsi non è stata facile – prosegue Emanuele – e per questo è stata ponderata a lungo, anche insieme a mia moglie. Lasciare uno stipendio sicuro per affrontare una sfida ignota, in un momento economico certo non facile, con un mutuo e una famiglia sulle spalle (moglie infermiera a Trento e due figlie di 12 e 7 anni, con cui vive a Brentonico ndr), non è cosa semplice. Ancora oggi c’è chi mi considera un pazzo, ma anche chi mi ammira per questa scelta coraggiosa. Alla fine, ho deciso di compiere il grande salto anche se non riesco a descrivere come mi sono sentito quando ho firmato e presentato la documentazione per il congedo». Naturale chiedersi, dopo oltre dodici mesi di “nuova vita”, se Cozzaglio rifarebbe questa scelta. E la risposta non lascia margini di interpretazione. «Certo. Anzi, a volte mi chiedo se non avessi potuto prenderla prima questa decisione. Ma poi mi dico che la vita di ogni persona è una sorta di percorso e forse, prima, i tempi non erano ancora maturi. Archiviati la divisa, riconsegnata l’arma d’ordinanza e lasciati anche i duri turni di notte, la vita di Emanuele ora è contrassegnata dai trucchi (sia quelli che usa per decorarsi il viso, sia quelli di prestidigitazione in cui è bravissimo), dalle esibizioni applauditissime e dalle gioiose risate di bambini. «Il lavoro non manca – racconta l’ex agente, che ha svolto servizio anche a Trieste, a Bolzano, nella stradale in Piemonte e al commissariato di Riva – perché la gente ha voglia di ridere, di divertirsi e dimenticare di problemi e pensieri. Lavoro nelle scuole, nelle colonie estive, faccio spettacoli ovunque e collaboro con il teatro Rosmini. Ma a ripagarmi di più è la serenità con cui ora vivo le mie giornate. Una serenità che non ha prezzo, credetemi. Ora sono felice e, ogni giorno, non vedo l’ora di recarmi al lavoro». Emanuele, pardon Magicocamillo, ha conseguito anche un diploma biennale di pedagogia in una scuola di circo altoatesina. «Ora ho una partita Iva – precisa l’artista, non di rado affiancato nei suoi show dal fratello Massimo, anche lui esilarante mago e clown e anche lui poliziotto, però tuttora in servizio – faccio parte di una cooperativa e un sito internet tutto mio www.magicamillo.it. «Fosse per me – conclude – in pensione non ci andrei mai. Vent’anni li ho vissuti con una divisa, vorrei viverne almeno altrettanti nei panni di Magicocamillo».
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