Labirinto di fiori e piante a forma di cervello

L’idea partita dal Tavolo ex Op sarà realizzata all’inizio del Parco Tre Castagni Costerà 160 mila euro, stimolerà tutti i sensi e rappresenterà un volano turistico


di Roberto Gerola


PERGINE. Avrà una superficie di circa 1500 metri quadrati il labirinto vegetale a forma di cervello, la cui realizzazione è prevista a pochi metri dal Parco dei Tre Castagni. Si tratta di un’opera particolarmente originale che oltre che arricchire il parco come tale, vuole anche rappresentare la memoria storica di quello che per oltre un secolo fu il manicomio di Pergine.

Un labirinto attrezzato con i vialetti a formare appunto le volute del cervello e che avrà nei cinque accessi gli altrettanti sensi che nel cervello trovano i “comandi”. Così, l’olfatto sarà l’entrata a livello del naso, il gusto a livello della bocca, la vista a livello dell’occhio, nella parte bassa l’udito e nella parte alta il tatto. Ciascuno accesso sarà corrispondete al senso: la vista avrà un cannocchiale posto in direzione del Brenta, l’olfatto avrà fiori e piante profumate, il gusto sarà caratterizzato da piante con bacche commestibili e non trattate, l’udito vedrà installati diffusori di musica (forse) e il tatto vedrà manufatti particolari. Il progetto è stato approvato dalla giunta comunale nella recente riunione e illustrato dal vicesindaco Marina Taffara. Costo circa 160.000 euro (11.000 per il progetto) e sarà realizzato in base a un elaborato dell’architetto Alessandro Delzotto di Verona che si è anche avvalso di suggerimenti forniti dal Tavolo ex Op, l’organismo che si occupa della “memoria” appunto del manicomio perginese, per tutelare quello che resta della struttura. E’ assicurato l’impiego del Servizio ripristino della Provincia e di una squadra del Progettone, oltre che del Comune. I lavori dovrebbero partire quanto prima. E’ prevista la collocazione di piante, fiori, siepi in modo da realizzare due zone distinte anche nella costruzione. La parte anteriore (quella della faccia rivolta verso la piana di Pergine) sarà “al naturale”, mentre l’altra parte sarà più razionale con disposizione squadrata e geometrica con “stanze” dove sarà possibile allestire eventi di vario genere rivolti alla comunità e ai visitatori. Le siepi del labirinto non saranno alte (come è tradizione nei labirinti) ma permetteranno la visuale tutto attorno, per evitare di incutere timori in chi percorre i vialetti. La parte centrale si eleverà di qualche metro e dalla sommità si potrà ammirare il panorama circostante. L’accesso alla sommità sarà costellato da sette manufatti, ognuno dei quali riporterà una data storica, segnando appunto le tappe della storia del manicomio con pannelli illustrativi (immagini).

Alla sua costruzione seguirà un’azione promozionale adeguata non solo a livello locale (popolazione, scuole e associazioni) ma anche trentino e nazionale. Il labirinto è destinato a diventare un’attrazione turistico-culturale di valore e quindi un momento importante.

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