La vendemmia ritarda ma la qualità sarà buona

A differenza degli anni passati niente raccolto nel mese di agosto Le vendite vanno bene in Inghilterra, ma a prezzi bassi. Meglio negli Usa


di Carlo Bridi


TRENTO. Vendemmia ottima ma in ritardo, è quella che si preannuncia per il corrente anno in Trentino, dove si tornerà dopo gli anni in cui si vendemmiava prima di Ferragosto, a dare inizio alla vendemmia delle basi spumanti nella prima decade di settembre. È questo quanto ci dichiarano sia a nord che a sud di Trento rispettivamente Luca Rigotti presidente del Gruppo Mezzacorona e Mauro Baldessari direttore della Cantina Vivallis. Questo, a differenza della Sicilia dove nelle aziende del Gruppo Mezzacorona la vendemmia è già iniziata, una vendemmia ottima sia dal punto di vista della qualità che della quantità, afferma Rigotti.

«Le viti nonostante la difficilissima primavera, eccezionalmente piovosa che ha infatti creato le condizioni ideali per lo sviluppo della peronospora, sono complessivamente molto belle, si è riusciti a contenere in qualche macchia qua e là sulle foglie la malattia, e solo su pochi appezzamenti» precisa Baldessari, mentre nei vigneti che interessano la cantina Mezzacorona «la salute delle viti è perfetta. Di ciò - afferma Rigotti - dobbiamo essere grati ai nostri viticoltori che ora sono impegnati nell’ultima fase dei diradi, a loro dobbiamo la qualità di quest’anno che, stagione permettendo nel mesetto che abbiamo davanti prima del raccolto si preannuncia ottima. Certo, com’è noto molto dipenderà dalle condizioni climatiche di questo periodo. Quest’anno la produzione era molto abbondante oltre che molto bella per cui si è dovuto procedere ad un drastico diradamento per rimanere entro le produzioni consentite dalla Doc».

Il fatto che siamo fra i dieci e i quindici giorni di ritardo, non è affatto negativo, proseguono i tecnici, in questo modo andando più avanti con la stagione, anche la calura di questo periodo dovrebbe scemare e di conseguenza anche le caratteristiche della nostra uva di profumi e aromi saranno migliori. «Una preoccupazione per noi - afferma Baldessari - è quella della siccità che in questi giorni sta mettendo sotto stress le nostre viti, speriamo che piova a breve».

E sul fronte commerciale com’è la situazione? «Per quanto ci riguarda - afferma Rigotti - il mercato internazionale sul quale va la maggior parte del nostro prodotto tira molto bene a prezzi remunerativi. Finalmente dopo molti anni stanno aumentando le vendite sul mercato interno, il tutto grazie alla nostra grande squadra che lavora seriamente e con grande professionalità per il Trentino».

Per Mauro Baldessari «stiamo chiudendo un’annata positiva che ci garantisce stabilità dei prezzi che andremo a liquidare ai nostri soci, certo il mercato nazionale è in costante sofferenza per quanto riguarda le quotazioni quel vino che vendiamo ad alberghi e ristoratori che vogliono prezzi sempre più bassi e sono lentissimi nei pagamenti, questi prezzi non ci danno nessun margine, altrettanto si può dire per l’Inghilterra che compera molto ma paga molto poco. Per nostra fortuna noi abbiamo alle spalle Cavit che è molto forte negli Usa oltre che nei paesi del nord Europa dove il vino viene retribuito in maniera adeguata. Certo, l’incertezza alla quale assistiamo a livello generale è palpabile». Se la qualità resta sempre l’obiettivo principale, l’equilibrio commerciale soprattutto nell’export non è secondario, soprattutto considerando le difficoltà generali del mercato interno, sofferente in ogni settore.

E per la grandine? «Dopo tre anni di pesanti grandinate, ad oggi - afferma Baldessari - non abbiamo avuto neanche un chicco di grandine, speriamo che questa situazione perduri fino alla vendemmia, i viticoltori ne avrebbero diritto».

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