La strada della Mendola chiude per due mesi dal 26 aprile
Per lavori di messa in sicurezza alle “roccette”, blocco del traffico dal 26 aprile al primo luglio 2017 dalle 8.15 alle 12 e dalle 13 alle 17. Le preoccupazioni degli operatori: «Intervento necessario, ma non ora»
PASSO MENDOLA. È la meta dei ciclisti locali e di quelli che arrivano da fuori: c’è chi scala i quindici tornanti per la soddisfazione di arrivare in cima (1.363 metri di quota) e concedersi il piacere di un caffé o di una birra; chi lo fa per allenamento; è il paradiso dei motociclisti che arrivano in massa da mezz’Europa; ma è anche il luogo dove le famiglie vanno a fare una passeggiata nei fine settimana. A questi si aggiungono i pendolari che dalla Val di Non ogni giorno raggiungono Bolzano e dintorni per lavoro (e viceversa).
Stiamo parlando della strada che porta alla Mendola (versante altoatesino da Caldaro/Appiano al passo) che, per lavori di messa in sicurezza, dal 26 aprile e fino al primo luglio 2017 verrà chiusa al traffico (auto, moto, pullman e bici) nella zona delle roccette dalle 8.15 alle 12 e dalle 13 alle 17: tutti i giorni esclusi sabato, domenica e festivi; chiusura completa anche di notte dall’8 al 26 maggio, dalle 21 alle 5.30, tutti i giorni escluso sabato, domenica, festivi. Dal 2 al 21 luglio la strada sarà transitabile, ma sarà istituito un senso unico alternato regolato da un semaforo. Dal 21 luglio e fino a fine settembre si circolerà liberamente: nuovi disagi con strada chiusa nuovamente dalle 8.15 alle 12 e dalle 13 alle 17, dal 9 al 28 ottobre. In alternativa si potrà usare la funicolare con corse ogni 20 minuti.
I lavori. Due mesi di chiusura praticamente totale, esclusi i fine settimana, nel clou della stagione, stanno creando malumori tra i frequentatori abituali e forte preoccupazione tra chi al passo ha un’attività. Ci sono tre negozi di abbigliamento e scarpe, un paio di souvenir, tre bar-ristorante, un garnì, un tabacchino che fanno fatica a resistere; poco più sotto tre grandi alberghi, che raccontano di un passato glorioso, chiusi da anni di proprietà dell’Università Cattolica di Milano che danno un senso di abbandono. Nessuno mette in dubbio che i lavori si debbano fare, il problema è il periodo scelto per l’intervento, ovvero primavera-estate. Le opere sono realizzate dalla Provincia di Bolzano (la strada della Mendola è nel Comune di Caldaro), ma la zona in cui ci sono le attività economiche e le case ricade nel Comune di Ruffrè (provincia di Trento).
Interessato all’intervento è il tratto di strada denominato “le roccette”: è la parte panoramica perché da lassù si domina il lago di Caldaro, quando piove però dalla montagna sovrastante si staccano spesso sassi e piccole frane. Il programma dei lavori prevede il risanamento del lungo muro paramassi ed il rifacimento dei parapetti sui 9 ponti fortemente deteriorati, oggi messi in sicurezza con dei “ New Jersey” che comportano un forte restringimento della sede stradale. I vecchi parapetti saranno sostituiti con elementi nuovi.
Gli operatori. «Il problema è che - dice Serena Seppi, gestrice della tabaccheria Gianni - noi lavoriamo al 90% con il traffico di passaggio, due mesi di chiusura della strada nel pieno della stagione, non saranno facili da reggere». Per Manuela Calovini, gestrice e proprietaria del ristorante Europa, questa è l’ultima stagione: «Dopo 30 anni è arrivato il momento di andare in pensione. Il posto è bello, ma è dura resistere in mezzo ad alberghi chiusi che stanno cadendo a pezzi. Adesso un altro colpo con lo stop al traffico».
Fortemente preoccupati per l’inevitabile calo degli affari nei prossimi due mesi anche Walter Amplatz e Daniele Schneider, titolari rispettivamente di un negozio di abbigliamento sportivo e di scarpe: «Il lavoro andava fatto ma non ora». Non la pensa così Thomas Cristelli del bar-ristorante Catinaccio: «I disagi ci saranno, sono sicuro però che alla fine ne varrà la pena: la strada migliorerà, sarà messa in sicurezza e sarà ancora più attrattiva». Da Ruffré intanto arriva l’appello del sindaco Donato Seppi: «Sono preoccupato per quando si potrà circolare con il senso unico alternato regolato da un semaforo: il problema sono i ciclisti. O si ricava una mini-corsia per loro, o si vieta il transito delle bici durante i lavori. Senza questa precauzione il rischio incidenti sarà altissimo».