La storia locale conquista la tv

Dal 17 ottobre via alle trasmissioni sul canale 602 del digitale terrestre


Paolo Morando


TRENTO. Un canale televisivo interamente dedicato alla storia locale. Il primo in Italia, forse anche in Europa. È «History Lab», che dal 17 ottobre sul canale 602 del digitale terrestre (dove da ieri è già visibile il promo) trasmetterà 24 ore su 24 il materiale raccolto - e prodotto - dalla Fondazione Museo Storico. Il progetto, preparato per mesi e che ora diventa realtà, è stato presentato ieri dal direttore della Fondazione Giuseppe Ferrandi e dai suoi collaboratori.

Un progetto che nasce infatti "in casa", con le sole forze del Museo che ha messo in piedi una piccola redazione (Alice Manfredi, Elena Tonezzer, Alessandro De Bertolini e Matteo Gentilini) supportata per gli aspetti tecnici da una équipe di professionisti del settore: il romano Roberto Laurenzi, già produttore per la Rai, lo scenografo e light-designer trentino Mariano Detassis, Stefano Cuppi (autore di canali come RaiSat e Gambero Rosso) e Luca Dal Bosco, produttore esecutivo della trentina Filmworks. Il canale su cui approda History Lab è della Opim, l'editore di Rttr, che battendo nel ribasso Tca si è aggiudicato la gara europea che richiedeva la trasmissione nell'intero territorio regionale: base d'asta di 360 mila euro per un contratto triennale aggiudicato sulla cifra di 280 mila euro.

Si tratta come detto di una novità assoluta per l'Italia, su cui la Fondazione Museo Storico - prima ancora di iniziare le trasmissioni - ha già raccolto importanti segnali di interesse. Tali da giustificare, in prospettiva, un probabile coinvolgimento altoatesino e l'allargamento delle trasmissioni alla vicina provincia di Belluno. Circostanza questa che sta a cuore a Ferrandi per ragioni squisitamente storiche. Ma da Trieste, per dire, si è già fatto avanti uno storico di vaglia come Raoul Pupo.

Fin qui staff e note tecniche. Ma che cosa vedremo su History Lab? Prima di tutto, le innumerevoli testimonianze orali della storia recente trentina diventate negli ultimi anni il fulcro delle ricerche - e della "mission" divulgativa prevista dal suo Statuto - della Fondazione. E già qui si tratta di mille ore di materiale. Poi i documentari tematici, anche questi numerosissimi, e ancora fondi fotografici, per non parlare dei filmini autoprodotti in Super8 che pure il Museo da tempo sta raccogliendo.

Poi, i tantissimi progetti di divulgazione della storia e della memoria realizzati da associazioni attive sul territorio: e proprio questo materiale sarà oggetto dei "Lab", format laboratoriali cui ognuno potrà inviare proposte via mail (hl@museostorico.it). ma si tratta di un palinsesto destinato a crescere via via che History Lab prenderà piede e che verrà costantemente aggiornato anche su una pagina del sito della Fondazione www.museostorico.it e su una pagina Facebook. «Non chiamatela la Raistoria di noialtri», scherza Ferrandi, e la tentazione in effetti è forte. Come quella di pensare a un canale semplicemente amarcord. No, l'ambizione è un'altra: preservare e divulgare l'identità delle genti e del territorio, senza compromessi con la politica. E naturalmente senza pubblicità. Dal 17 ottobre, canale 602. Buona visione.













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