La Siae cambia musica: «Agevoliamo i carnevali»
La nuova dirigente dopo le proteste per le tariffe troppo elevate: «Sono periodi duri per tutti. Cerchiamo di aiutare chi svolge attività di carattere sociale»
ROVERETO. E’ un’immagine sbagliata quella della Siae cattiva e arcigna che spilla soldi ai volontari che vogliono allietare i carnevali con un po’ di musica? «No, non è così» si affretta a replicare Veronica Bertolani, dirigente della Siae di Rovereto dal marzo dello scorso anno. Ma questa è l’immagine che la Siae roveretana si era costruita dopo che, vedi il caso del carnevale di San Giorgio, aveva chiesto 1.000 euro per il carnevale 2013... «Mi rammarico, ma il passato è passato e non voglio entrare nel merito. Ora le cose sono cambiate: se il comitato di San Giorgio avesse chiesto un preventivo quest’anno, si poteva ragionare per arrivare ad una tariffa agevolata» afferma sempre Bertolani.
E se l’astio verso la Siae (senza arrivare al mestolo nelle parti intime a Isera...), in qualche modo, poteva essere giustificato, ora la musica (è proprio il caso di dirlo...) è cambiata: «Sono periodi duri per tutti e un carnevale senza musica è di una tristezza unica. Per manifestazioni che hanno una finalità sociale, vediamo di agevolare e venire incontro agli organizzatori. Chiaro che non si può applicare a chi, ad esempio, distribuisce maccheroni gratis o ad offerta libera, la stessa tariffa di chi organizza un concerto a pagamento. In effetti certe tariffe in passato erano spropositate. Credo che parlando e valutando le singole situazioni si riesca sempre a trovare un accordo che salvi capra e cavoli» è convinta la nuova responsabile della Siae di Rovereto. Che parla di costi differenti a seconda che i piatti di pasta piutto che di gnocchi o polenta e crauti siano del tutto gratuiti o ad offerta libera. «Con più di un comitato organizzatore abbiamo trovato un punto di convergenza, tanto che siamo stati invitati a mangiare i maccheroni in piazza... e penso che ci andremo» conclude. (g.r.)
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