«La scuola dei prof deve restare in città»

La maggioranza battuta da una mozione delle opposizioni contro la soppressione del centro di formazione degli insegnanti


di Giancarlo Rudari


ROVERETO. Il messaggio unanime («no alla soppressione del centro formazione insegnanti») che avrebbe dovuto portare ad un documento condiviso tra maggiornaza e opposizione alla fine è rimasto solo sulla carta. Perché la mozione presentata dai Civici (primi firmatari Maurizio Tomazzoni e Stefano Boscherini) e dall’Udc (Andrea Zambelli) ha ottenuto 18 voti favorevoli, 5 contrari e 10 astensioni. Una mozione che ha messo in minoranza la coalizione di centrosinistra autonomista visto che ha ottenuto i voti, oltre che dell’opposizione (13), anche di cinque esponenti della maggioranza (Trentini e Pontillo dell’Adc, Borghetti del Patt, Galli dell’Upt e Manzana ex Pd). Contrari il sindaco Andrea Miorandi e altri quattro consiglieri del Pd, mentre il resto dell’aula (10 consiglier) si è astenuto.

Si è conclusa così a tarda notte la seduta del consiglio comunale che ha preso in esame la mozione contro la soppressione, prevista nella Finanziaria della Provincia, del centro formazione insegnanti. Già la giunta comunale si era detta contraria ed ora con il documento delle opposizioni si chiedeva l’impegno della giunta «... a farsi parte attiva nei confronti della Provincia per cancellare l’articolo (incriminato ndr) della legge finanziaria». Tutti d’accordo? A parole sì tanto che sembrava raggiunta un’intesa tra l’assessore Sirotti e Tomazzoni dei Civici per modificare il dispositivo inserendo un impegno da parte della Provincia di accorpare Iprase e formazione insegnanti sotto lo stesso tetto e portarli a Rovereto. Ma al momento delle dichiarazioni del voto le posizioni si sono fatte nette e contrapposte tanto da arrivare al risultato che la mozione della minoranza, a quel punto non più emendata, è passata anche con i voti di cinque consiglieri della maggioranza.

«La Provincia non può - ha spiegato Tomazzoni - con la finanziaria cancellare un atto di indirizzo che riguarda la formazione degli insegnanti e quindi dei giovani: qui non si tratta di tagliare una mostra al Mart, ma di mettere in gioco il modo di fare scuola. Dobbiamo difendere un’istituzione pensata dai roveretani che qui in città ha trovato la giusta collocazione per tradizione e impegno di Rovereto nei confronti della didattica. Ora speriamo che la giunta si impegni a difendere il centro di formazione». Per Boscherini «ci sembra strano che sindaco e parte del Pd non condividano una mozione ragionevole che come tale andava accolta». Duro Pier Giorgio Plotegher (Pdl) che oltre ad evidenziare la spaccatura della maggioranza ha lanciato l’allarme per «l’opera di progressiva spolizazione di Rovereto da parte della Provincia, mentre vengono ridimensionati i mirabolanti progetti di Manifattura Domani e Meccatronica».

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