La sanità trentina perde i suoi gioielli

L'Azienda ufficializza gli addii di otto primari e tre direttori di servizio



TRENTO. Otto primari e tre direttori di servizio. Fuga di massa dagli ospedali a Capodanno per alcuni tra i volti più noti della sanità trentina, complici i timori di una revisione del sistema previdenziale. Se ne parlava da tempo: ora è arrivata l'ufficializzazione dei nomi da parte dell'Azienda sanitaria. Entro la fine dell'anno cesseranno il servizio i primari: Achille Millo Beltrame, Unità operativa otorinolaringoiatria ospedale di Rovereto, Giorgio Rossi, neurologia dello stesso ospedale (approfondimenti in cronaca di Rovereto), Umberto Papa, chirurgia generale ospedale di Tione, Augusto Gallucci, anestesia e rianimazione ospedale di Tione, Nino Natale, chirurgia generale ospedale di Borgo, Massimo Ripamonti, centro trasfusionale e immunoematologia ospedale S.Chiara di Trento e Mauro Camerani, medicina nucleare ospedale S.Chiara di Trento, Giuseppe Zumiani, dermatologia ospedale S.Chiara. Con loro tre direttori di servizio: Antonio Cristofolini medico competente, Angelo Giovannazzi e Giuseppe Parolari, medicina del lavoro.

All'inizio del 2012 andranno in pensione poi Giuseppe Vergara, primario di cardiologia dell'ospedale di Rovereto (aprile 2012) e Dario Visconti, primario di radiologia diagnostica all'ospedale di Cavalese (febbraio 2012).  L'Azienda sanitaria ha comunicato inoltre che entro la fine della prossima settimana saranno nominati i direttori dell'unità operativa di odontoiatria di Borgo, della neuropsichiatria di Trento, della medicina di Trento e della medicina di Cavalese.

Sono invece in corso le procedure per la selezione del primario di chirurgia dell'ospedale di Cavalese e della psichiatria di Borgo.  Un'emorragia importante quella che si verificherà in dicembre, che richiede un cambio generazionale altrettanto rilevante. Entro la fine della prossima settimana saranno attivate le procedure di avviso pubblico per coprire i posti vacanti dei primari dimissionari.

L'ondata di "fuoriusciti" non finisce qui. Nel periodo 4 novembre-31 dicembre, sono 15 i dirigenti medici che, in varie discipline mediche e chirurgiche, hanno presentato le dimissioni. I posti vacanti saranno ricoperti attingendo alle graduatorie in corso di validità o attraverso procedure concorsuali che saranno attivate con urgenza.  Complessivamente, sono 99 le domande di pensionamento presentate all'Ufficio del personale dell'Azienda sanitaria dall'inizio dell'anno con riferimento alla sede centrale di Trento, all'ospedale Santa Chiara e al distretto sanitario Trento e Valle dei Laghi, Rotaliana-Paganella e Cembra, dove opera quasi la metà dei circa 8 mila dipendenti della sanità trentina. Mancano ancora due mesi ma tale cifra è già ora superiore rispetto alle 77 presentate nel 2010.

Il direttore generale dell'Azienda, dottor Luciano Flor, aveva commentato che è normale nell'incertezza, che i primari propendano per la pensione, «visto che se il governo decidesse di modifcare il sistema pensionistico, potrebbero vedersi decurtata la pensione del 20 per cento».  Nel frattempo si procederà con incarichi di sostituzione, per non lasciare la direzione dei reparti vacante.













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