La ragazza etiope guarita a Trento: ora vedo la neve

Un tumore aveva costretto alla cecità Tsehaynesh, ma la famiglia Abbasciano con l’aiuto di associazioni e istituzioni locali l’ha fatta operare: è guarita


di Jacopo Tomasi


TRENTO. Alla fine Tsehaynesh Demeke ha potuto vedere anche la neve, per la prima volta nella sua vita, ed è stata un'emozione grandissima. Quand'era partita dall'Etiopia, nell'ottobre scorso, non riusciva a vedere nulla. Un tumore le aveva cancellato completamente la vista e la stava strappando alla vita. Grazie alla solidarietà del Trentino, qualche giorno fa Tsehaynesh è ripartita per Addis Abeba, guarita e con l'occhio sinistro salvo.

Questo è il lieto fine di una storia che ha avuto anche contorni drammatici. Tutto inizia quattro anni fa, durante un soggiorno ad Addis Abeba della famiglia Abbasciano. Nell'albergo dove alloggiano conoscono Tsehaynesh, allora 24enne, e rimangono colpiti da questa ragazza timida, ma gentile e dal sorriso dolce. Nasce una bella amicizia, che prosegue quando la famiglia Abbasciano torna in Trentino. Per comunicare meglio con lei pensano di farle frequentare in Etiopia un corso per imparare l'italiano. La ragazza inizia a studiare, ma l'insegnante si accorge ben presto dei suoi seri problemi alla vista. Da diverso tempo, infatti, Tsehaynesh non vede dall'occhio destro, ma i medici le hanno sempre detto di stare tranquilla. «Non ha nessuna malattia, probabilmente i problemi sono dovuti a qualche colpo subito in gioventù», le dicono.

L'insegnante comunica questo problema alla famiglia Abbasciano, che le fa fare altre visite e finalmente si scopre che la ragazza ha una grave forma tumorale che non mette a rischio solo la vista, ma anche la sua vita. Nel maggio dell'anno scorso entra in gioco l'associazione Amici dell'Etiopia, contattata dalla famiglia Abbasciano. «Mi hanno raccontato la storia di Tsehaynesh - spiega Zebenay Jabe Daka, presidente dell'associazione - e ci siamo subito mobilitati per portarla in Trentino e farla curare». Viene quindi contattato il dottor Michele Conti, luminare della neurochirurgia, che opera in provincia e da sempre è legato al continente africano. Studia il caso e sentenzia che la ragazza ha bisogno di un intervento in tempi rapidi, che non può essere fatto in Etiopia vista la sua delicatezza. Si mobilita anche l'assessorato alla solidarietà internazionale e l'ambasciata italiana di Addis Abeba rilascia un visto di 3 mesi per cure mediche umanitarie.

Quindi, accompagnata dalla famiglia Abbasciano, Tsehaynesh a fine ottobre arriva a Trento. Nel frattempo è diventata completamente cieca perché la malattia ha attaccato anche l'occhio sinistro. La situazione è critica. Tra novembre e metà gennaio vengono effettuati tre delicati interventi chirurgici, che le permettono di recuperare gradualmente la vista dall'occhio sinistro. Mesi difficili, nei quali grazie alla solidarietà del Trentino - cittadini, associazioni, istituzioni -, Tsehaynes vince la battaglia più difficile. «Quando è arrivata era molto triste - spiega Zebenay - e aveva riposto tutta la sua speranza nelle mani di Dio. Prima di tornare in Etiopia, qualche giorno fa, ci ha ringraziati tutti, commossa. Ha voluto anche visitare la città, entrare nel Duomo di Trento, ed è stata contentissima quando ha visto e toccato la neve per la prima volta nella sua vita». «Questa storia - conclude Zebenay - è stato un meraviglioso esempio della solidarietà del Trentino. Qui la gente ha un cuore grande, ha voglia di aiutare chi ha bisogno e in questo caso ha salvato la vita ad una ragazza di 28 anni».

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