La rabbia dei negozianti: «Ma non basta l’esercito»

Forst, Pasi e Tridente da ottobre avranno addetti privati alla sicurezza. Facchinelli: «Quanto successo era prevedibile». Tomasi: «Ma non è il Bronx»


di Paolo Piffer


TRENTO. Il giorno dopo il far-west piazza Duomo è tornata a riempirsi di turisti. Come al solito, seppure la stagione sia incerta. Non che domenica pomeriggio non ce ne fossero per le vie del centro storico, anzi. Ma sono scappati a gambe levate, o sono rimasti impietriti di fronte a uno “spettacolo” che in centro a Trento mai si era visto, almeno di queste proporzioni. E tra baristi e commercianti i commenti del giorno dopo fioccano. Modulati, tranchant o senza mezze misure, a seconda dei casi e delle sensibilità.

Nicola Malossini del Niky's restaurant (e che da ottobre riaprirà, insieme a Walter Botto, lo storico Forst di via Oss Mazzurana) sostiene, secco: «Viva la periferia, al mio Niky's di San Pio X si sta molto più tranquilli. No, quello che è successo in centro domenica non mi ha certo stupito». E aggiunge: «Da ottobre, Forst, Pasi e Tridente avranno in comune una squadra di addetti alla sicurezza per il fine settimana che andrà da un locale all'altro. Se qualche altro barista ci sta si faccia avanti».

Per Maria Benini dell'omonima libreria di via Belenzani, «certo dei problemi tra di loro, tra i ragazzi che sono venuti alle mani, senz'altro ci sono. Anche determinati dalla situazione di difficoltà in cui vivono, la sopravvivenza può creare intolleranza. Però sarebbe proprio il caso di comportarsi in un altro modo, in maniera civile, visto che molti di loro sono ospitati da questa città».

Stefano Facchinelli del bar Olimpia di via Belenzani ha le idee chiare: «Ciò che è successo era del tutto prevedibile - afferma - basta andare a farsi un giro in piazza Dante o in piazza della Portela per capire la situazione. Potrà anche essere un episodio isolato ma è comunque molto grave. Era necessario intervenire prima. E chi ha commesso un reato dev’essere rimandato a casa sua».

«Che brutta cosa - esclama Valentina Fumanelli che lavora al negozio “Intimissimi” di via Oriola - Trento mi sa che è sempre peggio. Specialmente la sera non c'è bella gente in giro. Sono comunque rimasta stupita da quello che è successo, anche se si poteva prevedere».

«Tranquilli, non esageriamo - puntualizza Vilma Tomasi del Duomo 34 dell'omonima piazza - quello di domenica è un episodio gravissimo, certo, ma è la prima volta che succede, mica siamo nel Bronx, non facciamo di tutta l'erba un fascio anche se non si deve sottovalutare. Piuttosto, che si vada a vedere bene quanta droga c'è in giro, specialmente cocaina, parecchia tra i giovani. Se c'è chi la spaccia ci sarà anche chi la consuma, o no? Controlliamo un po' di più certi locali e rivediamo le politiche sociali, altro che esercito. Ovvio - conclude - che chi ha sbagliato deve pagare e che per il turista non è certo stato un gran spettacolo».

Daniela Bortolotti di Calzedonia è preoccupata: «È un disastro - sostiene - a volte c'è paura a stare da sole in negozio, specialmente la sera. Tanto che io e le mie colleghe abbiamo chiesto più di una volta a vigili e polizia di passare un po' più spesso. Non mi sento un granché tranquilla». «I parchi cittadini - chiosa Giacomo Cappelletti di Optimissima in via Oriola - dovrebbero essere controllati sempre. Un po' come succede in Francia, sono sicuro che le cose migliorerebbero».

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