La Provincia si prende anche le centrali  

Rossi: «Passaggio epocale, ora decideremo su gare e tariffe». Siglato l’accordo finanziario: a Trento 386 milioni in due anni



TRENTO. Il governatore Ugo Rossi torna da Roma parlando di «una giornata storica». A 24 ore dall’approdo in parlamento della legge di bilancio, Trento e Bolzano portano a casa due risultati niente affatto scontati. Il primo, inseguito da anni, è la competenza sulle centrali idroelettriche. «Con questa novità le nostre Province diventano ente concedente dell’acqua. L’acqua è nostra. Decideremo noi le regole con cui si mettono a gara le concessioni e sulle tariffe», spiega Rossi, «questo è un passaggio epocale, siamo come un piccolo Stato».

Mentre gli occhi erano tutti puntati sulla concessione dell’A22, la trattativa sulle centrali è rimasta tutta sottotraccia, portata avanti dalle strutture tecniche delle due Province con l’apporto - «Fondamentale», sottolinea Rossi - del viceministro dell’economia Enrico Morando e il presidente della commissione bilancio del Senato Giorgio Tonini. Evidentemente sull’esito della partita ha giocato un ruolo fondamentale il peso politico fatto valere dai parlamentari trentini e altoatesini del Gruppo Autonomie, i cui voti saranno decisivi in parlamento sulla manovra finanziaria, in un momento in cui il quadro è molto frammentato e i rapporti nella maggioranza tra Pd e gli alfaniani fanno i conti con le tensioni pre-elettorali.

L’accordo che verrà formalizzato nelle prossime ore prevede la modifica dell’articolo 13 dello Statuto di autonomia: consentirà l’inserimento in legge di Bilancio della nuova disciplina che prevede e fissa la competenza delle Province a legiferare, nel quadro dell’ordinamento comunitario e dei principi della legislazione nazionale, su modalità, procedure e criteri per l’assegnazione delle concessioni idroelettriche. Ribadito inoltre per i concessionari l’obbligo di cessione alle Province di una parte di energia che potrà essere destinata a categorie di utenti o per misure di compensazione ambientale. Infine, le concessioni in scadenza prima del 2022 saranno prorogate per consentire la preparazione dei bandi di gara in base alle discipline provinciali. Fissato anche il principio secondo il quale l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico dovrà previamente consultare le due Province sugli atti indirizzati agli esercenti dei servizi di pubblica utilità dei territori provinciali.

Sono quasi 700 i milioni di euro che le Province di Trento e Bolzano si divideranno nei prossimi due anni, a compensazione di quote di finanziamento concordate con lo Stato. In Trentino arriveranno 193 milioni sul bilancio 2018 e altrettanti sul 2019.

Ieri a Roma è stata firmata l’intesa tra il governo e le due Province autonome sulla quota variabile. Si tratta di risorse, complessivamente circa 350.000.000 di euro annui (193 milioni per la Provincia di Trento che con questo accordo vengono quantificate e rese disponibili per i bilanci 2018-2019, permettendo di mettere in sicurezza i conti delle due autonomie e garantendo certezza di risorse per i prossimi anni.

«Al di là delle cifre, è importante che sia stato sancito un principio, l’autonomia fa ancora un ulteriore passo verso la garanzia di certezza finanziaria», commenta il governatore Ugo Rossi. «Grazie a questa intesa - sottolinea anche il presidente altoatesino Arno Kompatscher - vengono messi in sicurezza i bilanci delle due Province, garantendo certezza di risorse per i prossimi anni. Il risultato ottenuto è frutto anche in quest'occasione della buona collaborazione instaurata tra le due Province e del buon rapporto avviato con il governo nazionale».

Tra domani e dopodomani andrà in aula in parlamento la manovra finanziaria, sulla quale il governo porrà la fiducia. In commissione bilancio al Senato ieri è continuato il lavoro sugli emendamenti ed è passata la clausola di salvaguardia delle prerogative dell’autonomia.

(ch.be.)













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