La Provincia raddoppia le bici a noleggio
I numeri parlano di 100 mila prelievi all’anno. Ma quelle elettriche - troppo delicate e costose - potrebbero essere ridotte
TRENTO. Le biciclette del bike sharing messe a disposizione dalla Provincia raddoppieranno, ma diminuiranno quelle elettriche che costano troppo e sono più delicate. Il servizio “a noleggio”, avviato nel 2014, è richiestissimo dagli utenti: chi usa le bici per andare al lavoro, a scuola o anche per fare piacevoli e suggestive escursioni in sella alle comode biciclette a pedalata assistita.
Solo nel 2017 si contano quasi 100 000 prelievi (circa 80 000 in più rispetto all’anno di partenza) dalle 34 ciclostazioni sparse in tutto il territorio trentino. Sempre di più sono anche gli stalli vuoti delle varie ciclo stazioni, motivo di lamentele da parte dei fruitori abbonati al servizio.
La Provincia ha quindi colto l’opportunità del bando ministeriale di raddoppiare le postazioni non solo nelle città di Trento e Rovereto, ma anche nei Comuni limitrofi situati nella valle dell’Adige, tra la Rotaliana e la Lagarina: ad Aldeno, Besenello, Calliano, Isera, Lavis, Nave San Rocco, Nogaredo, Nomi, Mori, Pomarolo, Villa Lagarina e Volano è prevista infatti l’installazione di undici ciclo stazioni, con la realizzazione di una postazione per Comune, salvo a Villa Lagarina, dove sarà potenziata, con nuovi stalli, la stazione già esistente.
Il costo totale del progetto è di circa un milione e mezzo di euro: attualmente il progetto prevede 124 nuove biciclette elettriche e 80 tradizionali. Ma, spiega il dirigente del Servizio Trasporti pubblici della Provincia Roberto Andreatta, sul potenziamento si è aperta una riflessione in particolare sulla bicicletta a pedalata assistita, «oggetto funzionale, ma a disposizione di soggetti che non necessariamente la utilizzano correttamente». «Infatti- aggiunge- è molto più delicata di una bicicletta ordinaria, quindi richiede costi e tempi di manutenzione molto maggiori».