La protesta di 100 tesini sulla provinciale

Cartelli e striscioni per chiedere interventi rapidi in località Bettega: «Vogliamo che i nostri figli vi transitino senza rischi»


di Silvia Fattore


TESINO. Erano un centinaio muniti di striscioni colorati e cartelli i tesini, e non solo, che si sono presentati ieri mattina in località Bettega per manifestare.

Due le richieste. La prima riguarda la messa in sicurezza definitiva di quel tratto di strada, che da mesi ormai è chiuso. «Vogliamo essere certi che i nostri ragazzi la mattina in corriera non rischino pericoli», ha detto Roberto Martini, uno dei promotori dell'iniziativa. «La Provincia sta ritardando l'intervento e al momento ha stanziato solo 400.000 euro, una cifra molto esigua se si pensa che è praticamente tutta la parete della montagna che sta franando. Noi vogliamo solo che qualche politico ci metta la faccia e ci assicuri che, una volta terminati i lavori di ripristino, la strada sarà sicura».

La seconda richiesta, invece, è molto più onerosa, e riguarda un problema che ormai si protrae da anni. «Sotto elezioni - ha detto Paolo Boschetti, anche lui promotore della manifestazione - ci è stata promessa la variante. Si tratta di un investimento molto costoso, però necessario. Non si possono promettere le infrastrutture per raccogliere voti e poi quando è ora di fare le cose posticipare i lavori. Dapprima ci era stato detto che la variante si sarebbe fatta nel 2014, poi nel 2017. Ora nel 2022. Ci sentiamo presi in giro».

Ma la protesta ha portato con sé non solo precise richieste, ma anche tante polemiche sulla mancata presenza dei sindaci del Tesino alla manifestazione. I tre primi cittadini hanno fatto sapere di non essere stati presenti perché «non condividiamo il modo in cui è stata organizzata l'iniziativa. Non siamo minimamente stati coinvolti. La Provincia sta proseguendo con i lavori di ripristino della strada e se alcuni cittadini avessero voluto avere delle spiegazioni avrebbero fatto meglio a chiedercele direttamente. Non vogliamo passare per quelli che non hanno fatto niente in questi anni per risolvere la situazione perché non è così. Le nostre amministrazioni, con l'appoggio della consigliera Chiara Avanzo, hanno sempre lavorato per risolvere il problema. Le cose sono molto più complesse di quello che sembra e organizzare una manifestazione senza coinvolgersi non è stato corretto».

Ma molti non la pensano così. Per Leonardo Ceccato, ex sindaco di Cinte e consigliere di Comunità, «non venire a supportare i propri cittadini è stato un errore. Qui stiamo parlando della sicurezza delle persone e di un problema grave che la Provincia sembra aver sottovalutato. C'è un momento in cui gli amministratori sono chiamati a stare o dalla parte del partito o del territorio». Della stessa opinione l'ex sindaco di Castello, Ivan Boso: «I sindaci dovevano essere presenti perché la manifestazione era un occasione per rafforzare il loro sostegno, non per lederlo». Presente anche il sindaco di Bieno, Giorgio Tognolli, perché «La sicurezza non è dei sindaci ma di tutti i cittadini».

Mentre per la minoranza del consiglio di Comunità erano presenti Giorgio Zuppel e Ezio Tessaro, sostenitori anche della Valdastico, l'unico membro della maggioranza era Paolo Sodo, assessore alla cultura. «Questa non è una manifestazione politica e non è contro i sindaci del Tesino - ha detto Sordo -. Anzi, è di supporto per le amministrazioni e per Chiara Avanzo, che deve essere appoggiata, non attaccata. Ci sono mail in cui il presidente Rossi fino a dicembre prometteva la variante, mentre ora tutto è stato posticipato. E' normale che la gente si senta presa in giro».

Presente anche Mirco Mezzanotte, assessore di Cinte. «Sono venuto perché la sicurezza delle persone è importante però voglio dire anche che i tre sindaci si sono sempre impegnati per risolvere il problema. Ci sono qui vecchi amministratori che denigrano il nostro lavoro, ma se la variante non è stata fatta in passato, quando i soldi c'erano, è anche colpa loro».













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