ROVERETO. Quando un socio aveva chiesto in assemblea che fossero lette le famose «Linee di indirizzo» costate decine di riuniobi del gruppo di lavoro ristretto, il presidente aveva risposto che non era opportuno nè rituale. Il testo si poteva avere in visione, ma non mettere a verbale dell’assemblea.

La cosa, assieme al valore quasi salvifico attribuito a quel documento nelle fasi finali della arruffata trattativa su più tavoli che ha portato al rinnovo di presidente e Cda, aveva forse creato aspettative eccessive o perlomeno curiosità che ora, a documento letto, vengono molto frustrate. Il nuovo presidente Germano Berteotti aveva dovuto dichiarare in assemblea che condivideva il documento e che gli avrebbe dato attuazione. In estrema sintesi, ed epurato dai paletti a protezione di tutto e di tutti che possono avere senso solo come testimonianza di quanto diffidenza e mediazioni siano state forti, c’è scritto solo che l’Apt dovrà trovare i modi per promuovere il turismo in Vallagarina. Come dire, che non è una bocciofila e nemmeno un’associazione di numismatici.

Per farlo, si legge, l’Apt dovrà prima di tutto individuare le linee strategiche portanti e le conseguenti azioni operative. Ma non si danno indicazioni di sorta su quali possano essere. Inoltre dovrà coinvolgere il territorio mettendone in relazione tutte le potenzialità: gli «operatori turistici, albergatori, commercianti, produttori locali, artigiani, enti culturali, gestori di infrastrutture sportive, associazioni, Pro Loco, eccetera». Svluppare le potenzialità turistiche del territorio progettando e confezionando proposte e pacchetti turistici. E via almanaccando: fare comunicazione e informazione, avere una visione di marketing, stabilire partnership con agenzie di viaggio, supportare associazioni e Proloco. Meno scontato: «stimolare e promuovere la valorizzazione del sistema delle doppie case/case vacanza esistenti, un patrimonio ricettivo enorme, scarsamente utilizzato». Tutto ovviamente più che condivisibile, ma senza alcuna indicazione di priorità, nel rispetto necessario delle aspettative di tutti (categorie, località, sindaci) ma con quale utilità per i prossimi amministratori è difficile intuire. Qualsiasi cosa faranno sarà inquadrabile in queste linee di indirizzo, ma non le esaurirà. Quindi potrà andare benissimo oppure essere bocciata.

Dolorosa da sempre è la questione delle risorse. E qui il documento di indirizzo è un po’ più chiaro: l’Apt dovrà coinvolgere gli operatori interessati alla promozione del territorio, stimolandone la partecipazione anche finanziaria, puntando sullla nuova normativa per le detrazioni Irap. Infine dovrà diffondere la cultura turistica, coinvolgendo cittadini e imprenditori perchè si facciano sostenitori sia dell’Apt che del turismo.

In ballo c’è anche la nuova forma sociale da dare all’Apt: il nuovo direttivo «dovrà studiare e valutare» quale sia la più appropriata, così come se sia opportuno ampliare la base sociale. Ha 18 mesi per farlo.

Quanto poi alla struttura operativa, è indicata come uno dei temi più critici. Va riconfigurata, hanno concordato i soci, focalizzandola sugli obiettivi strategici. Con un sistema di obiettivi che rimotivi le persone e valorizzi il lavoro di squadra.

Meno fumosa la questione direttore: «dovrà possedere specifiche competenze in tema di promozione turistica, marketing territoriale e valorizzazione ai fini turistici delle peculiarità e delle potenzialità offerte dal nostro territorio». Presa alla lettera pare escludere qualsiasi potenziale candidato, ma alla lettera probabilmente non va presa e pare più logico leggerla come tentativo di eslcudere che l’attuale direttore possa essere la persona giusta. Tentativo maldestro, però, perchè pur essendosi formato proprio dentro l’Apt, oggi è probabilmente l’unico a potersi avvicinare a quel profilo.

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