La manovra ci costa 300 euro a testa
Il Trentino Alto Adige è la regione che sopporterà i maggiori tagli di Tremonti
TRENTO. 300 euro all'anno in meno per trentino. Questo l'effetto della manovra di Tremonti nella nostra regione che subirà le conseguenze più pesanti del paese. La media nazionale sarà di 259,6 euro per cittadino, quella del nord di 282,2 euro e quella del sud di 226,5 euro. Le ragioni del divario tra nord e sud dovute ai livelli reddituali più alti nel settentrione.
L'ufficio studi dell'associazione artigiani, in collaborazione con la Cgia di Mestre, ha analizzato le conseguenze che avrà la manovra finanziaria, approvata venerdì sera, sui tre principali capitoli di spesa che interesseranno le tasche dei cittadini:i ticket sulle visite mediche, il taglio delle agevolazioni fiscali sull'Irpef e la mancata rivalutazione delle pensioni.
Sommando gli effetti di queste tre misure i trentini saranno gli italiani che subiranno l'aggravio pro capite più alto, di 300.7 euro. Seguiranno il Friuli-Venezia Giulia con 296.7 euro e la Liguria con 293.3 euro. Il sud sarà la realtà meno colpita e Campania, Sicilia e Calabria avranno gli aggravi più bassi del paese: 207.0 euro per i primi, 224.7 euro per i secondi e 227.8 euro per i terzi. Le ragioni di tale squilibrio stanno nel fatto che al nord i livelli reddituali sono più alti rispetto al sud.
Lo studio della Cgia segnala che in Trentino avremo un taglio sulle agevolazioni fiscali a valore sull'Irpef di 340.9 euro per contribuente, anche questo il più alto del paese se si eccetua il Veneto con tagli di 393.3 euro a persona.E il dato sarà decisamente superiore alla media nazionale che avrà tagli di 328.7 euro, e anche rispetto al Nord Italia che si aggira sui 333 euro.
La manovra finanziaria di Tremonti, si abbaterà in particolar modo sui nuclei familiari che avranno un reddito medio tra i 16 e i 27 mila euro e che nel 2014 perderanno 620 euro di agevolazioni. Le famiglie più ricche, con redditi superiori ai 54 mila euro perderanno solo 364 euro perchè all'aumentare del reddito le detrazioni Irpef a cui si ha diritto diminuiscono. Si colpisce quindi di più la classe medio alta, che in Trentino rappresenta un'ampia fetta della popolazione: saldando Irpef e Iva la finanziaria pesa per il 7% su chi guadagna meno di 12.000 euro, per il 10% su chi guadagna tra i 12.000 e i 54.000 euro e il 9% su quelli che guagnano più di 54.000 euro.
A livello pensionistico si calcola che in regione i nostri anziani perderanno 889.2 euro, in questo caso meno rispetto alla media nazionale di 906.5 euro e anche meno rispetto ai 903.5 euro del nord Italia. Quel che è certo è che la manovra da 48 miliardi di euro approvata venerdì sera dal Senato comporterà sacrifici per tutto il paese e l'ulteriore taglio di 9.6 miliardi di euro a Regioni, Provincie e Comuni costringerà anche la nostra amministrazione a ridurre i servizi o ad aumentare le tasse, con ulteriori aggravi anche per i trentini.