La «lista social» di Ugo Rossi applausi, proteste e scuse
In 300 nel gruppo creato dal governatore su WhatsApp: politici, dirigenti e mondo economico. L’iniziativa non è piaciuta a tutti: «Chi vuole, sarà tolto»
TRENTO. Il Patt si chiude a riccio, il presidente Ugo Rossi si apre, anche troppo, sui social. Il giorno dopo la fumata grigia sull’eventuale riconferma del nome del governatore da parte del centrosinistra, Rossi ha avviato una campagna pubblicitaria «fai da te».
Come? Sfruttando il sistema di messaggistica per eccellenza, ovvero WhatsApp ed il telefonino: il presidente vi ha creato un gruppo e vi ha inserito moltissimi nomi (ieri a metà pomeriggio erano 245) con cui ha avuto evidentemente a che fare.
Dirigenti della Provincia, giornalisti, presidenti di cda, professori universitari. Ha battezzato il gruppo “Notizie” e ha fatto sapere che lo avrebbe utilizzato per inviare, direttamente via smartphone, messaggini con informazioni di interesse sulla pubblica amministrazione. Tra le centinaia di persone inserite qualcuno ha incoraggiato l’esponente del Patt con emoticons stile Braccio di Ferro, “Forza”, “Bravo”, “Vai così”. Altri si sono tolti silenziosamente dalla lista, tra questi si legge chiaramente in rosso il nome di Don Albino Dell’Eva.
Altri ancora si sono lamentati di essere stati inseriti nel gruppo a loro insaputa. E di non gradire. Rossi a quel punto si è scusato, come si vede nello screen del telefonino di un partecipante al gruppo in questa pagina: «Mi è partito per errore il gruppo senza precisare».
Si deve dire infatti che all’inizio si era registrata una serie di commenti poco entusiasti all’iniziativa presidenziale.
A quel punto Rossi ha inserito un’altra cinquantina di persone “già istruite” per sollevare il morale della truppa social con commenti a più alto tasso di positività. A quel punto la lista social era lievitata a 300 nomi. Tra gli invitati sono apparsi così gli assessori del Patt Carlo Daldoss e Michele Dallapiccola, oltre al presidente dell’Itea Salvatore Ghirardini.
Nell’elenco non manca il mondo della Cooperazione, compreso il suo presidente Mauro Fezzi: «Beh, sinceramente credo che il governatore avesse il mio nome da quando ero dirigente della Provincia. Di questo gruppo “Notizie” mi sono accorto in serata, non sono sinceramente molto avvezzo alla messaggistica. Cosa farò? Non so se proprio se restarci o meno, valuterò» ammette non senza un po’ di imbarazzo.
In maniera non sorprendente il numero di dirigenti provinciali nell’agenda del telefonino di Rossi è alto. E diversi di loro compaiono infatti nel gruppo “Notizie”, molti in attività, alcuni anche nelle vesti di ex, ormai in pensione.
Quest’ultimi non commentano e, per ora, non si sono nemmeno sfilati, ma è possibile che l’essere stati inseriti nel gruppone a pochi mesi dalle elezioni, con il rischio di essere catalogati come “fedelissimi” del presidente, possa non aver fatto loro troppo piacere. «Anzi, a dirla tutta di un gruppo simile su telefonino di servizio avrei fatto molto volentieri a meno» sbotta uno di loro. Ben rappresentata nell’elenco vi è l’Azienda Sanitaria con l’attuale numero uno, Paolo Bordon ed il suo predecessore Franco Debiasi. Non manca l’ex responsabile dell’ufficio stampa Sandra Chighizola.
L’elenco dei dirigenti comprende l'ingegner Raffaele De Col del Dipartimento Infrastrutture, Roberto Bertoldi ex dirigente della Protezione civile, con quello attuale Ivo Erler. E poi Sergio Bettotti, servizio Cultura e Livia Ferrario, dirigente generale del Dipartimento della Conoscenza. È tutto. Anzi, no: si diceva del Patt chiuso a riccio che fa contraltare alla smania social di Rossi. Il vicepresidente del Consiglio regionale Lorenzo Ossanna era al tavolo del centrosinistra l’altra sera: «Cosa voglio aggiungere? Niente. La nostra posizione è nota».
Insomma man mano che i giorni passano nella coalizione aumenta la pressione a livello di nervi. E come si vede la reazione è diversa. Le dita sullo smartphone corrono.