STORIA

La Grande guerraora s’impara online

In un sito le notizie sui forti, le trincee, i reperti e le schede personali dei trentini caduti


PAOLO PIFFER


Il forte di Cadine al Bus de Vela, a pochi chilometri da Trento verso la valle dei Laghi, sarà pronto il prossimo anno. In ritardo rispetto ai tempi previsti che, nero su bianco nella pubblicazione “Beni culturali 2003”, segnalava il 2005. Diventerà il “baluardo”, è proprio il caso di dirlo, informativo, sulle fortificazioni trentine realizzate a partire dalla metà dell’Ottocento fino allo scoppio dell Prima guerra mondiale.
 Qui si potrà consultare la mappa completa di un sistema che comprende 114 forti alcuni dei quali restaurati e visitabili, altri in sistemazione e parecchi ormai irrimediabilmente compromessi dai bombardamenti e dall’opera dei recuperanti nel primo dopoguerra. Ma pure dei camminamenti, delle trincee, delle postazioni e batterie che fecero del Trentino il sanguinoso fronte meridionale del conflitto. «Tra un mese e mezzo circa - riferisce Sergio Flaim, soprintendente ai beni architettonici della Provincia - termineranno i lavori di restauro del forte di Cadine. Poi si dovrà passare all’allestimento».
 
Intanto, a 90 anni dalla conclusione delle ostilità, il patrimonio trentino sulla Grande guerra finisce in internet. E’ infatti pronto e visitabile on-line il sito http://www.trentinograndeguerra.it/ curato dal Museo della guerra di Rovereto e che fa parte del più ampio progetto “Grande guerra” promosso dalla Provincia che intende valorizzare forti, camminamenti, trincee, reperti sull’onda della memoria. Ieri la presentazione in piazza Dante presenti l’assessore provinciale alla cultura Margherita Cogo, il presidente e il direttore del museo della guerra Alberto Miorandi e Camillo Zadra, il soprintendente Flaim ma anche i rappresentanti di molte associazioni interessate all’iniziativa e che, in diversi casi, hanno portato il loro contributo. «Il sito - ha detto il direttore Zadra - ha l’obiettivo di documentare, informando in maniera sintetica, su tutto ciò che in Trentino si sta facendo, e c’è, sulla Grande guerra».

 Da settembre saranno consultabili nel sito - come anticipato dal Trentino nei mesi scorsi - anche le schede, una sorta di “memoriale”, dei trentini caduti (più di 10 mila) con la divisa austro-ungarica, ma anche con quella italiana, durante la Grande guerra. Un lavoro in progress, continuamente aggiornabile, è stato sottolineato a più voci alla presentazione. All’home page del sito si aprono alcune grandi finestre sulle fortificazioni, le visite e le escursioni, gli eventi, le mostre, i musei. Cliccando si apre un mondo di informazioni, appuntamenti, schede tecniche sul sistema delle fortificazioni e sui restauri dei forti (complete le news, peccato che non ci sia alcun riferimento temporale sull’inizio e la fine dei lavori previsti).

 «Non si tratta di un sito turistico», ha precisato il presidente del museo Miorelli. «Quello sulle orme della grande guerra - ha aggiunto Flaim - è un turismo di nicchia ma in crescita».
 Zadra ha delineato il panorama trentino della Prima guerra mondiale, ciò che resta sul terreno. «In cinquant’anni, a partire dalla meta dell’Ottocento - ha affermato - si è preparato il territorio alla guerra. Dal 1860 in poi si sono costruiti forti e fortificazioni per poi smantellarle e riedificarle secondo le più aggiornate tecniche di costruzione bellica. Adesso si sta ricostruendo un paesaggio storico unico in Europa e, anche attraverso l’attivazione di questo sito, si realizza un progetto di sistema unico in Italia». «Internet è una soluzione ideale - ha aggiunto l’assessore Cogo - per una comunicazione completa dell’operazione».













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