La «grande clavicola» va nel giardino del Mart

Inaugurata la scultura appena restaurata. E la direttrice Collu «scopre» su Twitter le aspettative della città


di Michele Stinghen


ROVERETO. Si chiama "La grande clavicola", o anche "scultura H", e per oltre dieci anni l'opera di Fausto Melotti è rimasta nel caveau del Mart. Domani torna alla luce, e verrà collocata nel giardino del museo, sempre aperto al pubblico. La scultura venne acquistata dal Mart, con il contributo del Comune, nel 2000, in occasione dell'inaugurazione del nuovo polo museale, ma non si trovò subito la collocazione ideale, e per anni le polemiche si rincorsero. La nuova direttrice del Mart, Cristiana Collu, ha voluto regalare alla città l'opera, che sarà presentata nel giardino delle sculture del museo domani alle 12.30. L'assessore alla contemporaneità Luisa Filippi parla, in quest'occasione, di "primo regalo della nuova direttrice a Rovereto", e ne è ben cosciente la stessa Collu. La nuova direttrice del Mart nei giorni scorsi ha lasciato un post molto chiaro: "Da quando sono arrivata a Rovereto mi sono accorta che la città ha grandi attese".

Ecco quindi la prima iniziativa dedicata ai roveretani. Domani è anche il giorno di apertura della mostra "Angelo geometrico", dedicata a Melotti: per il museo infatti è ora di far riscoprire l'artista roveretano meno conosciuto tra i roveretani. "La grande clavicola" risale ai primi anni Settanta, è in acciaio inox ed è grande (circa quattro metri di lunghezza). É stata restaurata grazie al contributo del Lions Club Host; ha condotto le operazioni l'architetto Giovanni Marzari. Mette assieme le sperimentazioni del primo periodo artistico di Melotti (anni Trenta) con le ricerche riprese negli anni Sessanta; ha notevole valore perché fa parte del ciclo di opere realizzate dopo l'incontro dello scultore con due grandi come Italo Calvino e Giulio Einaudi. Fu per questo che il Mart decise di acquistare l'opera, in onore di uno degli artisti roveretani più importanti. Eppure, a differenza di Depero, il roveretano comune conosce Melotti solo perché a lui è intitolato l'auditorium. «É conosciuto fuori Rovereto al pari di Depero - spiega l'assessore Filippi - bisogna far capire alla città la sua importanza».

A Melotti è molto legata la direttrice del Mart, ben prima del suo insediamento in Trentino: «Il museo qui si riconosce legato alla comunità e ne valorizza gli artisti importanti - spiega Collu - la giornata di domani è dedicata ai roveretani». Alla presentazione dell'opera ci sarà anche la figlia di Melotti, Marta, che ora cura l'archivio dedicato al padre. «Questa collocazione - aggiunge il sindaco Andrea Miorandi - rafforza la collaborazione tra Rovereto e Mart, ora l'arte si espande nella città. Vedrei bene, a questo scopo, i giardini delle Dame Inglesi».

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