TRENTO. La Slp Cisl del Trentino ha chiesto formalmente un incontro al presidente della Provincia, Lorenzo Dellai, per un confronto urgente alla luce della recente chiusura di sette uffici postali sul territorio.

«Vogliamo capire quali sono le possibilità che si crei un'attività d'impresa che possa gestire le Poste del Trentino e il servizio universale di consegna dei prodotti postali. Volere è potere - continua Catia Pancin, segretario generale della Slp Cisl del Trentino - e lo dimostra il fatto che Dellai ha firmato un accordo con l'amministratore delegato di Poste Italiane, Massimo Sarmi, per avviare un progetto di ricerca a Trento per fare innovazione a livello di e-governemenet e digitalizzare i processi postali».

Insomma, con una volontà politica forte potrebbe passare alla Provincia anche la gestione delle Poste, evitando in futuro altre spiacevoli chiusure. Non solo. L'ultima delle novità potrebbe essere anche il cambio di orario d'apertura, che potrebbe slittare dalle 8.15 (anziché le 8) e le 13.45 (invece delle 13.30) per gli uffici più piccoli e prolungato per quelli grandi.

Ma il ragionamento del segretario generale della Slp Cisl non finisce qui. «Se si lascia scivolare senza interesse la chiusura di alcuni uffici postali, si rischia di agevolare le Casse Rurali e nei paesi spariranno le Poste. Ma, si sa, le Casse Rurali forniscono servizi diversi rispetto alle Poste che ricoprono un altro ruolo. Anche alla luce di questo - prosegue Pancin - credo sia indispensabile un impegno delle amministrazioni nei confronti dei piccoli paesi di montagna, cercando di valorizzarli e salvaguardarli anche attraverso il mantenimento degli uffici postali».
Pancin, infine, conclude chiedendo una nuova "mappatura" degli uffici postali in Trentino. La mappa attuale, infatti, risale al 1952 e in questi sessant'anni molto è cambiato con il risultato che ci sono aree sviluppate che si ritrovano senza uffici postali e, quindi, servizi adeguati.