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«La ferrovia? Ormai qui ce la siamo scordata da tempo»

Valsugana ostaggio del treno che non c'è: l'ultima comunicazione pochi giorni fa, chiuso il tratto tra Borgo e Bassano. Il sindaco di Grigno: "Sui disguidi poca informazione, le persone scoprono la sostituzione con i bus all'ultimo"


Ilaria Puccini


TRENTO. «La ferrovia? Noi da alcuni anni abbiamo dimenticato che esiste, così non ci poniamo più il problema». È quanto commenta Massimo Oss, amministratore delegato del Camping Due Laghi ed ex presidente dell’Apt Valsugana, circa l’ultima sospensione del servizio di trasporto pubblico ferroviario. Inutile parlare di mobilità green, cicloturismo e trasporto integrato bici-treno se la ferrovia della Valsugana non è promossa a dovere o deve fare continuamente ricorso ad autobus sostitutivi, sostiene. "E sui disguidi - dice il sindaco di Grigno Claudio Voltolini - c'è poca informazione: le persone scoprono la sostituzione con gli autobus all'ultimo".

Il problema non è di quest'anno, e non è nemmeno della stagione estiva, spiega Oss. «Di fatto sono diversi anni, da ancora prima della pandemia, che a nord o a sud o in un modo o nell'altro il servizio treni in estate viene interrotto. Si giustifica l'inizio dei lavori o della sostituzione di binari sostenendo che adesso le necessità di pendolari e studenti siano ridotte. Una posizione legittima e comprensibilissima dal punto di vista operativo; meno da una prospettiva turistica. Così è inutile vendere la ferrovia come servizio a supporto della ciclabile».

I cicloturisti che affollano gli 80 chilometri della pista ciclabile lungo il Brenta non sono limitati ai mesi estivi, e i posti bici a disposizione sui convogli non bastano a soddisfare la domanda neanche in mezza stagione. «Ci è stato detto che per aumentare il numero dei portabici va prima rimossa una parte delle postazioni passeggeri, quindi fino a una certa data questo servizio non si poteva promuovere. Abbiamo aspettato, e proprio ora che inizia l'estate il servizio è stato sospeso di nuovo» nota Oss.

Disagi per 18 comuni della Comunità Valsugana e Tesino

Il riferimento è all'ultimo avviso di stop per lavori all'infrastruttura ferroviaria, comunicazione giunta dalla Provincia ai sindaci alcuni giorni fa: chiusura totale nel tratto compreso tra Borgo Valsugana a Bassano del Grappa dal 12 giugno fino all'11 agosto. Sostituzione con autobus, ma con il divieto d’accesso alle comitive e senza carrelli portabici.

Quanto al tratto da Trento a Borgo, «dal primo luglio al 31 agosto, è garantito il trasporto di 36 biciclette senza la possibilità di prenotazione del posto». Il rischio, specie con un così breve preavviso, è che le famiglie che decidono di avventurarsi in ciclabile sulle due ruote e poi scelgono di tornare in base alle proprie necessità si trovino senza un servizio di trasporto per rientrare in campeggio o in hotel.

Soluzioni “fai-da-te”

Così il camping Due Laghi, che lavora prevalentemente con una clientela internazionale, si è organizzato per conto proprio, mettendosi d’accordo con i servizi di bikesharing e con i bicigrill locali: «Conti che noi facciamo anche sei, settemila noleggi nel corso della stagione - prosegue Oss - Tipicamente iniziamo con la Pentecoste e chiudiamo a fine settembre, seguendo il calendario dei turisti esteri che da noi sono circa l'80%. Gli ospiti noleggiano una bici da Levico o San Cristoforo, arrivano a Borgo o a Tezze e se non se la sentono di proseguire possono lasciare la bici negli spazi concordati. Se la lasciano in punti diversi pagano un piccolo supplemento. Poi provvediamo noi a recuperarle. I nostri ciclisti possono così rientrare senza porsi il problema della sospensione del servizio ferroviario o se il bus sostitutivo sia dotato di carrello portabici o meno. Ma capisce che non è una soluzione a un problema più ampio, la sospensione dei treni, che riguarda tutta la valle e anzi, tocca anche chi vorrebbe fare una gita a Venezia o chi vi si reca per lavoro o per l’università».

Carrelli portabici

Anche dotare alcune corse in autobus di un carrello portabici, secondo Oss, rischia di essere una soluzione poco efficiente: «Quando si va in vacanza si vuole avere libertà di movimento, non si può pensare che un turista accetti di raggiungere una località correndo perché c'è il carrello solo in certi orari. Benissimo la buona disponibilità della Provincia in passato ad attuare il servizio sostitutivo di autobus con carrelli, ma mi risulta che non sia stato utilizzato tanto quanto quello sui treni. D’altra parte, come si può vincolare l'ospite a prendere quella precisa corsa?».

La reintroduzione dei carrelli è una delle richieste dei primi cittadini della Comunità di Valle. «Nello stesso tempo anche noi ci avevamo provato - racconta Oss - avevamo acquistato un furgone con carrello e portabici, ma o lo si fa per comitive - in questo caso si partiva da 20 persone - che prenotano in anticipo e si fermano con precisi programmi, o difficilmente le singole famiglie si riescono a “imbrigliare” in orari precisi. In ogni caso non possiamo arrivare a fine giugno e dire che forse si aggiungeranno i carrelli, tempo che si decida e siano pronti i volantini si arriverà a metà luglio. Magari stampandoli in italiano, quando servono ai turisti esteri» ironizza Oss. «Il treno è un servizio intuitivo e c’è a ogni ora. Pensare di mettere un carrello su tutti gli autobus sarebbe impegnativo e costoso. È un’osservazione che mi sento di fare perché si parla di soldi pubblici». Una soluzione intermedia, secondo l’ad del Camping Due Laghi, potrebbe essere coprire almeno i finesettimana ma in tutte le corse pomeridiane.

Il futuro della ferrovia

Su questa ferrovia, negli anni, si è sentita una grande varietà di proposte e si sono immaginati numerosi scenari futuri: dalla metropolitana di superficie all’elettrificazione, dalla funzione sostitutiva al trasporto su gomma a periodi incerti. «Anche se in fondo voglio restare ottimista, purtroppo non intravedo una soluzione in tempi brevi» conclude Oss.

Un potenziale poco valorizzato

La ciclabile della Valsugana, rispetto a casi di grande successo come la Merano-Malles e la Dobbiaco-Lienz tra Alto Adige e Austria, ha il vantaggio di essere un percorso completamente pianeggiante, accessibile anche alle famiglie o ai turisti meno allenati, che in ogni caso possono pedalare in e-bike. A Borgo Valsugana, ha portato grandi benefici al turismo e all’economia locale. Ma se si vuole valorizzare questa risorsa, è l’appello comune di 18 sindaci (i firmatari, guidati dal presidente della comunità di valle Enrico Galvan, sono i comuni di Bieno, Borgo Valsugana, Carzano, Castel Ivano, Castello Tesino, Castelnuovo, Cinte Tesino, Grigno, Novaledo, Ospedaletto, Pieve Tesino, Roncegno Terme, Ronchi Valsugana, Samone, Scurelle, Telve, Telve di Sopra e Torcegno), bisogna ripensare l’approccio sia organizzativo che comunicativo, con un messaggio semplice e chiaro. Così da confezionare un prodotto turistico che sia completo per tutti, residenti e visitatori, incoraggiandoli a tornare su questo territorio in futuro.

 













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