La Detassis vende casa e risarcisce
L’ex vicedirettrice del Centro Santa Chiara deve pagare 310 mila euro per gli ammanchi all’ente. Poi potrà patteggiare
TRENTO. Marisa Detassis patteggerà una pena di 20 mesi di reclusione, ma solo dopo aver risarcito il Centro Culturale Santa Chiara. Per questo la giudice Claudia Miori ieri ha rinviato a marzo quella che doveva essere l’ultima udienza preliminare nel caso del grave ammanco del Centro. L’accordo sul patteggiamento è stato raggiunto dal difensore Marco Stefenelli e la Procura. Il rinvio è stato accordato per permettere alla Detassis di vendere uno dei suoi due appartamenti in via Dietro le Mura, in centro a Trento. L’appartamento è stato dissequestrato di recente proprio per permettere alla donna di venderlo e risarcire il danno.
La Detassis è già stata condannata dalla Corte dei Conti a risarcire il Centro Santa Chiara con 310 mila euro. Marisa Detassis era la vicedirettrice del Centro, nonché la responsabile finanziaria. Era accusata di essersi impossessata tra il 2010 e il 2012 di almeno 265 mila euro dell’ente che gestisce la stagione teatrale a Trento. Lo avrebbe fatto in vari modi sia alterando documenti contabili sia usando la carta di credito del Centro Santa Chiara per spese personali in boutiques di lusso e anche per una vacanza in un resort di lusso in Toscana.
La Detassis ha già pagato 62 mila euro dal momento che sugli appartamenti di sua proprietà era stato iscritto un sequestro da parte del fisco a garanzia dell’evasione fiscale che la donna avrebbe realizzato nel 2011 non pagando le imposte sulle somme che ci sarebbe trattenuta illegalmente. L’ex vicedirettrioce deve ancora pagare i 310 mila euro previsti dalla Corte dei Conti. Non solo il Centro Santa Chiara ha bloccato il Tfr della Detassis e adesso la causa civile è sospesa in attesa della definizione del procedimento penale.
Nei confronti della Detassis viene ipotizzata una lunga lista di reati: concorso con la contabile Alessia Spicuglia in ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza, peculato continuato sia da sola che in concorso con la Spicuglia, abuso d'ufficio, truffa aggravata sempre in concorso con la Spicuglia, appropriazione indebita pluriaggravata e utilizzo indebito della carta di credito.
A fronte del risarcimento del danno la Procura ha dato il proprio assenso a patteggiare una pena di 20 mesi di reclusione. Gli altri due imputati, la contabile Alessia Spicuglia e un ex collaboratore del Centro Marcello Pallaoro aspettano la prossima udienza. La Spicuglia, difesa dall’avvocato Luca Pontalti, ha spiegato ieri che intende patteggiare solo per il reato di ostacolo agli organi di vigilanza. Per i reati di truffa e di peculato, invece la contabile non riconosce alcuna responsabilità, dal momento che si è limitata a eseguire gli ordini della Detassis. Ancora più defilata la posizione di Marcello Pallaoro, che è accusato di ricettazione per essersi fatto pagare alcune prestazioni professionali con apparecchiature tecnologiche.(u.c.)