La Coop Alto Garda vuole coesione

L’assemblea dei soci, mai così affollata, conferma la fiducia al direttivo uscente e porta a sette le donne nel Cda



RIVA. Quasi milletrecento -per l'esattezza 1279 dei quali 172 portatori d'una delega- i soci della Coop Consumatori Alto Garda che hanno partecipato l'altra sera all'assemblea chiamata, più che ad approvare bilancio e relazioni, a rinnovare un terzo del consiglio d'amministrazione cui lo statuto affida il compito di nominare, nella prima riunione, presidente e vicepresidente. Una folla così grande da impressionare gli ospiti istituzionali. L'assessore Alessandro Olivi, Renato Dalpalù presidente del Sait, Marina Mattarei vicepresidente della Federazione delle cooperative, Giovanni Casadei responsabile dell'associazione Distretto adriatico e Roberto Sgavetta vicepresidente di Coop Nord Est. Una folla che, riempita la sala delle adunanze è traboccata nell'intero corridoio d'ingresso è venuta non tanto per il buono spesa ritirato insieme alla scheda per le votazioni anche se coi tempi che corrono dieci euro regalati possono far comodo a molti, ma per votare, ovvero per sentirsi partecipi, forse un poco protagonisti della vicenda che Francesco Pederzolli, Chiara Maino, Arianna Comencini ed Alessio Prandi hanno riassunto nei numeri del bilancio 2011: più di 33 milioni di vendite (due milioni in più rispetto al 2011, risultato sottolineato da Giovanni Casadei che ha battuto sul tasto della crisi: il 2011 è il primo anno che fa registrare una flessione nel fatturato globale del movimento delle cooperative), 2,3 milioni di promozioni di cui 1 milione riservato ai soci, 70.000 euro di ristorno ai soci, 159 dipendenti con 14 nuove assunzioni che, sempre coi tempi che corrono, vogliono dire fiducia nel futuro e rispetto per i lavoratori; utile ridotto a poco più di 52 mila euro perché l'allestimento dei negozi di Bolognano e di Vigne ha richiesto 7 milioni, perché gli aumenti dei costi alla fonte non sono stati scaricati sui soci e perché il guadagno non è la cosa più importante. I soci viaggiano verso la soglia dei 15 mila, i soci prestatori sono 773 in aumento di 41 unità, il prestito supera gli 11 milioni. La votazione più ancora che gli applausi tributati alle relazioni del presidente e della direttrice, ha confermato la fiducia nei confronti del direttivo uscente: l'esortazione alla coesione, con conseguente auspicio d'un accantonamento di personalismi pur nella differenza delle opinioni e ad un rinnovamento obbligatorio ma rispettoso del solco della tradizione, venuta forte e netta negli interventi di Chiara Maino e dell'assessore Olivi, s'è concretata nella rielezione di quattro dei sette uscenti, presidente e vice, ossia Francesco Pederzolli e Chiara Maino, più Michela Calzà e Giovanni Santoni, cui si aggiungono tre nuove entrate: Claudia Angelini, Sergio Sbarberi ed Ilaria Torboli. La presenza rosa, maggioritaria per quattro a tre nelle votazioni dell'altra sera, porta a sette le donne nel consiglio d'amministrazione.













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