La carta astensionismo

Partiti divisi sulla partecipazione al voto: ecco le indicazioni



TRENTO. Come per tutti i referendum, le indicazioni di voto dei partiti non si limitano al sì e al no. Il fattore quorum (il cui mancato raggiungimento annulla di fatto l’esito del voto) ovviamente condiziona l’atteggiamento delle forze politiche. E infatti a invitare espressamente a non recarsi alle urne sono due dei partiti della maggioranza provinciale, Upt e Patt. Più aperta la posizione del Pd, che invita a non partecipare oppure a votare no: così farà ad esempio lo stesso segretario Michele Nicoletti. Libertà di voto o di astensione da Italia dei valori e Udc (ma anche da Nerio Giovanazzi di Amministrare il Trentino), mentre tutti gli altri partiti, (ovviamente la Lega Nord, poi Pdl, Verdi, Sel, Prc, Comunisti italiani, Futuro e libertà, Leali, Fiamma tricolore e La Destra) chiedono ai propri iscritti e simpatizzanti di votare. Circa il sì o il no, tutti sono per l’abolizione delle Comunità con l’eccezione di Pd, Verdi e socialisti.

A dimostrare come la partita si giochi sul quorum prima ancora che sul voto in sé, sono anche le posizioni di realtà extrapartitiche. Come l’associazione “Per una Comunità responsabile” nata qualche settimana fa e presieduta dallo storico Giuseppe Ferrandi. Che giudica il referendum «uno strumento sbagliato, perché cavalcando l’onda dell’antipolitica mette in discussione l’idea di Comunità, che permette invece di provare a realizzare quelle soggettività e quei protagonismi territoriali che altrimenti rischierebbero di restare senza voce». E spiegando che non andrà a votare, «interpretando anche il pensiero di altri associati», Ferrandi sostiene che «il Trentino ha bisogno di articolarsi e di mantenere vivo un forte pluralismo anche istituzionale».

Diversa la posizione del Comitato referendario Trentino (Core), espresso in una nota da Giovanna Giugni, consigliere comunale di Trento: «Oggi i partiti ci negano la possibilità di scegliere i parlamentari e spesso ci invitano a non votare, vanificando il nostro diritto ad avere voce in capitolo sulla sopravvivenza di una legge - afferma - Questa, a nostro avviso, non è democrazia. Votare è un diritto/dovere civile e la responsabilità di essere d’esempio alle giovani generazioni imporrebbe a tutti di essere coerenti. O il voto è importante sempre, o non lo è mai. Core Trentino invita gli elettori a votare. A farlo secondo coscienza e pensando che ogni singola espressione di volontà è importante». L’esponente del Core afferma infine che «il momento attuale impone scelte rigorose, che non moltiplichino i livelli di governo e le spese a carico dei contribuenti. Ma riteniamo di primaria importanza, qualunque sia l'idea che si voglia esprimere, partecipare in modo libero e sereno al rito popolare del voto».

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