L’uscente Panizza è l’uomo da battere 

Andrea De Bertoldi per il centrodestra, Zanella ci riprova per il Movimento 5 Stelle. LeU insidia a sinistra con Pradi



TRENTO. Se c’è stato un punto fermo fin dall’inizio di questa campagna elettorale è stata la candidatura di Franco Panizza, senatore uscente e segretario del Patt, sul collegio di Trento. Il senatore ha chiesto con forza la riconferma su quello che considera il suo collegio (visto che comprende la Val di Non, suo feudo elettorale) e dunque il collegio più sicuro per la rielezione. E la coalizione non ha avuto nulla da obiettare.

Nella corsa parte in vantaggio perché il centrodestra non ha schierato sul capoluogo un big: nella suddivisione dei collegi fatta a livello nazionale da Berlusconi, Salvini e Meloni, il Senato di Trento è toccato a Fratelli d’Italia, il partito più piccolo della coalizione, che ha scelto il commercialista Andrea De Bertoldi.

Ma sulla città di Trento, dove pesa molto il voto d’opinione e il Partito democratico è tradizionalmente il primo partito del centrosinistra autonomista, Panizza dovrà vedersela con la concorrenza a sinistra di Liberi e Uguali. Il movimento di Pietro Grasso e Laura Boldrini schiera su Trento il docente universitario di Giurisprudenza Andrea Pradi, un ex Pd (fu candidato alle ultime Europee, poi passò con Possibile di Pippo Civati), che cercherà di intercettare il voto degli elettori delusi dal Pd, quelli che hanno mal digerito la riconferma di Panizza a cui imputano di essersi smarcato su alcune battaglie importanti per i Dem come le unioni civili e lo ius soli.

Il Movimento Cinque Stelle mette di nuovo in campo, cinque anni dopo, Cristiano Zanella, che già corse al Senato nel 2013: allora i 5 Stelle erano tutti volti nuovi, oggi Zanella rappresenta uno dei nomi «storici» del movimento in Trentino.

Anche se la sfida tra big più importante si giocherà sul collegio della Valsugana (Dellai-Fugatti-Fraccaro), sul collegio di Trento sono puntati naturalmente i riflettori perché è il collegio della città capoluogo, dove il voto di opinione deciderà l’esito delle elezioni. (ch.be.)













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