L’Upt ha deciso: secco no alle primarie
Il parlamentino ha bocciato la proposta del Pd, ma la coalizione regge: «Cercheremo un accordo per candidare Osler»
PERGINE. Saltano le primarie, ma la coalizione di centrosinistra autonomista tiene. Almeno per ora. Il parlamentino dell'Upt perginese, riunitosi ieri pomeriggio, ha, infatti, deciso di non partecipare alle primarie fortemente volute dal Pd (nemmeno se fossero il 21 aprile), ma si riserva di trovare una intesa con i partner di coalizione per la candidatura a sindaco di Marco Osler. Il lavoro di mediazione quindi non è terminato. Anzi.
Ma facciamo un passo indietro. Il Pd ha annunciato la candidatura di Marina Taffara solamente sabato scorso, praticamente all’ultimo momento, anche se il suo nome era emerso ancora in febbraio, ma mai confermato o smentito. Il Pd ha proposto le primarie prima per il 7 aprile e poi per il 14, anche se lo spazio per organizzarle, di fatto, non c'è forse mai stato. Il Pd vuole il sindaco, si sente legittimato, si sente l’«unico uscito pulito» dal tracollo della giunta Corradi e vuole concludere un determinato percorso. Il Patt ha rinunciato subito a qualsiasi idea di primarie ritirando il proprio candidato (Dario Pallaoro) ma rimanendo nella coalizione. L'Upt, domenica sera, dopo un incontro fiume (è durato fino a oltre l’una) della coalizione, ha sì firmato l’accordo di mantenere la coalizione stessa, ma con una riserva: che la firma venisse ratificata dal parlamentino. Cosa che è sì avvenuta, ma solo parzialmente. L’Upt, infatti, non recede su Marco Osler e quindi non partecipa alle primarie. Marco Osler è il suo candidato a sindaco e non ci saranno primarie né il 14, né il 21 aprile. Quanto alle primarie in realtà le avevano appoggiate solo i Verdi (candidato Giuseppe Facchini) e Socialisti, mentre l’Udc - La Stella, pur avendo avuto un proprio candidato a sindaco, ha deciso di non metterlo in campo.
A questo punto non c'è comunque molto tempo (al massimo il 23 aprile vanno presentate le liste) a disposizione per risolvere il dilemma: Osler o Taffara? La diplomazia di Upt e Pd a questo punto dovrà sedersi al tavolo una volta per tutte e trovare una soluzione che appare complicata dall'arroccamento dei due partiti. E così l'ipotesi che Upt e Pd corrano da sole è qualcosa con cui iniziare a fare i conti. Conti comunque complicati.
Se Osler e Taffara dovessero trovarsi uno contro l'altro il 26 maggio, in una sorta di “primarie nelle urne”, con i partner della coalizione di centrosinistra autonomista ad appoggiare chi l'uno e chi l'altro (vedere sopra per il dettaglio), i conti per qualcuno potrebbero non tornare. Tradotto: non è così scontato che al ballottaggio vadano proprio i candidati di Upt e Pd.
Si deve, infatti, considerare anche il “terzo incomodo”. Che potrebbe essere la componente “moderata” (Silvano Grisenti) nella quale troverebbero spazio coloro che soffrono di mal di pancia. Ma anche la componente “grillina” che rimane una variabile difficilmente quantificabile: alle politiche era il primo partito di Pergine, alle comunali sarà lo stesso?
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