«L’Orto Fontanari non diventerà un’altra ex Cederna»
L’area in centro coltivata a vite non è più sottoposta a vincoli L’assessore Negriolli: «Edificare sarebbe un salto nel buio»
PERGINE. Rispunta il progetto - tesi di laurea che due “architetti” avevano presentato sull’area “Orto Fontanari” nell’autunno del 2011. Un’area strategica per così dire in quanto prospetta conseguenze notevoli per il contesto urbano di Pergine centro. Tra l’altro, un progetto che consistente in uno sfruttamento della superficie decisamente consistente ai fini edilizi con volumi che andrebbero a condizionare il fabbisogno di alloggi per anni.
La situazione rispetto al 2011 è mutata. Nel senso che l’Orto Fontanari è ora “zona bianca” e oggetto di analisi ai fini urbanistici come tutte le altre “zone bianche”. In sostanza, si tratta di un’area sulla quale gravava da decenni i vincoli posti dal Comune e che nel 2012 sono stati tolti a seguito della nuova normativa che li regola.
«Abbiamo preso atto della sua esistenza - diceva ieri Massimo Negriolli, assessore all’urbanistica - anche se ogni decisione in merito è in questo momento inopportuna o quanto meno preceduta da una seria valutazione. Lo studio redatto l’Orto Fontanari propone uno sviluppo edilizio che prevede grandi volumetrie. Non si vorrebbe che dando corso a un progetto del genere si creasse una sorta di quartiere vuoto per carenza di acquirenti visto il momento di crisi e soprattutto esempi eloquenti a Trento. Chiaramente, l’utilizzo dell’Orto Fontanari, vista la sua collocazione, va più che pesato. Il lato positivo è rappresentato dal corridoio che collegherebbe viale degli Alpini al centro storico. Ma ci sono molti aspetti da considerare. Tra l’altro appare evidente che l’impatto sul tessuto urbano del progetto così com’è stravolgerebbe la realtà attuale sotto molti aspetti. Una sua realizzazione potrebbe avvenire con l’applicazione dello strumento di perequazione. Comunque, oggi come oggi, una sua esecuzione presenterebbe molte difficoltà».
Il progetto era stato elaborato da Francesco Ruello e Riccardo Mesco supportati dal proprietario dell’area l’ingegner Sergio Fontanari. Il plastico era stato oggetto anche di un mostra a palazzo Hippoliti, mostra visitata da numerosi interessati (e curiosi) anche perché, l’”Orto” è oggetto di progetti e studi, da molti anni. Praticamente è da quando il Comune, sul finire degli anni 70, aveva deciso di metter mano alla ex Filanda, pensando a un collegamento tra piazza Garibaldi e via Crivelli (in centro storico). Molti ipotesi si erano accavallate, ma tutto si è di volta in volta arenato. Tra l’altro, nel frattempo era sorto il teatro tenda nonché il “Serpentone”, ed sono anche cambiate le proprietà attorno all’area destinate a condizionarne l’uso.