il caso 

L’Itea chiede 8 mila euro al disabile 

Residente in Clarina, l’affitto di 55 euro è lievitato a 619 per errore



TRENTO. Nuovamente “sotto osservazione” la vicenda che riguarda A. G., 70 anni, inabile al 100% per una malattia degenerativa, residente al civico 50 di via Gramsci. Il suo “caso” viene seguito dal 2015, più o meno dalla data del suo trasferimento dall’appartamento di via Dietro le Mura a quello domotico delle case Itea in Clarina.

I fatti sono stati illustrati da esponenti del M5S, il consigliere comunale Marco Santini ed il candidato alle provinciali Giulio Baldessari. La signora A. G. percepisce una pensione di 939 euro e l’affitto era stato calcolato in 55,49 euro al mese. Successivamente, per una serie di disguidi che lei imputa ad un errore del Caaf cui si era rivolta per la dichiarazione dei redditi, era lievitato sino ai 619 euro. Pare per una cosiddetta compartecipazione dell’Icef. Ora l’affitto è ritornato alla cifra precedente ma l’Istituto di edilizia richiede la retroattività della differenza sulle mensilità dovute, ovvero 563,61 euro per 15 rate, per un totale di circa 8 mila euro. Che naturalmente lei non possiede. Seguita dai servizi sociali e dalle assistenti per la cura alla persona, ad A. G., sempre, pare per quei calcoli errati, vengono richiesti dall’Agenzia provinciale per l’assistenza e la previdenza integrativa Apapi, 14.164 euro per “non aver provveduto a presentare alla scrivente Agenzia la documentazione inerente alle spese sostenute per l’assistenza dichiarate nelle domande di reddito di garanzia e come richiesto con lettera raccomandata di data 16.03.2015”. L’importo ora “è sceso” a 10 mila, dal momento che l’Agenzia provinciale si è trattenuta alla fonte la differenza, sempre riferita al periodo in cui pare non sia stata presentata la documentazione, ovvero da giugno 2011 a settembre 2014. Si tratta di cifre che la signora A. G. non possiede e che non ha intenzione di versare, dal momento che, secondo il suo punto di vista, ora fatto proprio dai 5 Stelle, dopo l’interrogazione di febbraio – su ricalcolo e ritardi del nuovo sistema di sostegno al reddito presentata in consiglio provinciale da Filippo Degasperi - la documentazione era stata correttamente presentata. (c.l.)













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