salute

L’elicottero ora «soccorre» la sanità trentina

Ospedali part-time, così la squadra volante collega città e periferie. In caso di maltempo (la notte) il medico arriva via terra


di Andrea Selva


TRENTO. Con gli ospedali periferici “part time” tocca all’elicottero togliere le castagne dal fuoco alla sanità trentina. E’ accaduto l’altra sera ad Arco, con il trasporto d’urgenza di una donna in gravidanza a Trento nel cuore della notte perché la sala operatoria era chiusa. L’azienda sanitaria fa notare che il volo è durato (andata e ritorno) 27 minuti mentre l’allestimento di una sala operatoria avrebbe richiesto comunque almeno mezz’ora. E solo con il lieto fine (la donna sta bene, la bimba pure) si sono placate le polemiche.

La foto-guida all'elisoccorso trentino

Dall'aeroporto di Mattarello è possibile raggiungere (quasi) tutto il Trentino in 12 minuti. Ecco una foto-guida (con immagini dei piloti e dei medici) per capire come funziona l'elisoccorso che è diventato un ingranaggio fondamentale per la sanità trentina. Leggi l'articolo

Dice il primario Claudio Ramponi (responsabile delle emergenze) che tutta Italia ci invidia il nostro elisoccorso. Il medico rianimatore Giovanni Pedrotti (che su quell’elicottero presta servizio) sabato rientrava dall’Austria e aggiunge che ce l’invidiano pure all’estero. E’ un servizio che ora - con le carenze di organico divenute drammatiche in seguito alle nuove norme sul riposo dei medici - è diventato fondamentale nei rapporti tra gli ospedali periferici e il Santa Chiara di Trento. Ecco come funziona.

I velivoli

Gli elicotteri in servizio di giorno sono due, mentre di notte (quando le norme prevedono la presenza contemporanea di due piloti) ne resta uno solo. Si tratta di due Agusta Aw139 - di base a Mattarello - che volavano con un medico rianimatore, un infermiere e di un uomo del soccorso alpino a bordo, oltre al pilota e al tecnico di volo. Da Trento può partire anche un’ostetrica.

I tempi

Gli elicotteri sono in grado di raggiungere la maggior parte del Trentino in circa 12 minuti, che diventano un quarto d’ora per le destinazioni più lontane (Canazei). I tempi si allungano leggermente di notte, quando ci sono regole più stringenti sulla rotta da seguire.

Le piazzole

Di giorno l’elicottero è in grado di raggiungere ogni destinazione. La notte può atterrare nelle 16 piazzole predisposte per il volo notturno: quindi il medico rianimatore può completare il viaggio con una delle 55 ambulanze presenti sul territorio. L’atterraggio notturno è possibile a Trento, Rovereto, Cles, Arco, Cavalese, Tione, Borgo, Primiero, Storo, Malé, Fai, Folgaria, Fondo, Avio, Campiglio e Pozza. Deve essere completata la piazzola di Cembra.

[[(Video) L'elisoccorso in volo nella notte: ecco cosa si prova lassù]]

Campi da calcio e visori

Le nuove norme consentono l’atterraggio notturno anche su superfici ampie (campi da calcio) purché ci sia illuminazione (ad esempio con i vigili del fuoco) o l’elicottero sia dotato di un faro speciale (che è stato acquistato). Questo diminuisce i tempi per raggiungere il luogo dell’emergenza. Più velocità (e sicurezza) anche con i visori notturni (di derivazione militare) di prossima sperimentazione.

I punti deboli: maltempo

Sono rarissimi i casi in cui l’elicottero non può volare di giorno, ma di notte le norme sono più severe e in caso di scarsa visibilità l’elicottero resta a terra: negli ultimi due anni e mezzo questo è avvenuto una cinquantina di volte, pari a circa il 6 per cento degli interventi notturni. In questo caso il trasferimento deve avvenire via terra con le 55 ambulanze presenti sul territorio (43 con operatori di pronto soccorso e 12 con la presenza supplementare di un infermiere in collegamento con il medico del 118) e l’auto medica che contemporaneamente parte da Trento con il medico rianimatore.













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